Si cercava da tempo un’area abbastanza grande per accogliere il milione di fedeli attesi per la celebrazione conclusiva di Family 2012. Il rebus è stato sciolto: sarà l’aeroporto civile di Bresso, insieme al limitrofo Parco Nord. Lo ha annunciato monsignor Erminio De Scalzi, presidente della Fondazione Milano Famiglie 2012, durante una conferenza stampa in Curia alla quale sono intervenuti anche il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il prefetto della città Gian Valerio Lombardi. Monsignor De Scalzi ha anche fatto sapere che ieri il Consiglio dei Ministri ha prodotto una dichiarazione che conferisce alla manifestazione milanese lo status di “grande evento”. Questo significa che a breve, tramite decreto, sarà nominato un commissario governativo ad hoc.
L’aeroporto, situato a nord di Milano, nel territorio dei Comuni di Bresso e Cinisello Balsamo, ha tutte le caratteristiche richieste. Innanzitutto la grandezza: con i suoi 790 mila metri quadrati può accogliere fino a un milione e 200 mila persone. Secondo, l’accessibilità: il Parco Nord si trova al massimo a 4 chilometri di distanza dai mezzi pubblici (stazioni di Sesto e Comasina della metropolitana rossa e gialla e stazione FN di Cormano), ai quali sarà collegato tramite navette. Inoltre l’area è vicina agli svincoli Sesto-Zara della A4 e allo svincolo viale Fulvio testi della SS36. Trattandosi di un aeroporto destinato a voli turistici e privati, poi, ha già tutti i requisiti di sicurezza necessari, come la presenza di elisoccorso e dei vigili del fuoco. Senza contare l’aspetto ambientale: si tratta di una superficie già adatta a ospitare un numero ingente di persone, senza bisogno di particolari lavori strutturali. Infine, l’ampia area circostante del Parco Nord fornirà lo spazio, oltre che per il posizionamento di maxischermi, anche per le operazioni di logistica che si prevedono complesse.
Infatti, la sera prima della celebrazione del 3 giugno, lo spazio verrà utilizzato per un momento di riflessione guidato da Benedetto XVI sui grandi temi dell’incontro: il lavoro e la festa. Sarà dunque necessario, nella notte, cambiare la destinazione d’uso dell’area.
Tutti i rappresentanti delle istituzioni hanno sottolineato che la scelta dell’area è stata una decisione condivisa. Il sindaco Pisapia si è detto «lieto per questi passi avanti rilevanti che si stanno facendo in vista del grande evento che Milano attende con gioia e speranza» e ha rinnovato la disponibilità dell’amministrazione comunale a mettere le infrastrutture cittadine a servizio della manifestazione. Quelle presenti e quelle future: il Sindaco ha infatti annunciato che spera di poter inaugurare prima di maggio un troncone dalla metropolitana 5 che arrivi in prossimità dell’aeroporto di Bresso. Ma ha anche garantito il suo personale appello alle famiglie milanesi «perché si aprano all’accoglienza delle famiglie straniere che verranno a Milano in occasione dell’Incontro».
Come ha infatti sottolineato monsignor De Scalzi, «il modello base dell’accoglienza sarà proprio quello delle famiglie che accolgono altre famiglie. Vanno bene tutte quelle che abitano al massimo a un’ora di distanza da Milano». Naturalmente è prevista anche un’accoglienza presso le parrocchie, i gruppi e le associazioni. Sul sito all’evento sono già a disposizione i moduli per accreditarsi come “famiglia accogliente”.
Anche il presidente della Regione Formigoni si è mostrato soddisfatto per l’accordo raggiunto sull’area, frutto di un lungo lavoro comune di ricognizione. «Adesso – ha aggiunto – comincia un altro lavoro, quello della predisposizione dello spazio per accogliere un numero così ingente di persone». Un lavoro al quale la Regione collaborerà in pieno, come del resto ha già fatto «concedendo il 27° piano del Pirellone alla Segreteria del Comitato organizzatore e stanziando 2 milioni di euro come contributo alle spese, che saranno ingenti».
E a proposito di costi, monsignor De Scalzi ha chiarito che «la diocesi farà la sua parte, chiedendo ai partecipanti solo un minimo contributo, e con un occhio di riguardo alle famiglie più bisognose. Chiunque vorrà aiutarci sarà benvenuto». Ci sarà spazio anche per qualche sponsor, con tre sottolineature: «Massima trasparenza, sobrietà e attenzione all’ambiente».
Certo, l’organizzazione non sarà semplice: non ci saranno solo i momenti-clou ospitati a Bresso, ma tutta una serie di eventi che faranno dei cinque giorni dell’incontro «le nuove cinque giornate di Milano», come ha detto monsignor De Scalzi. Un assaggio? Il Congresso internazionale teologico al nuovo Polo fieristico Milanocity, una mostra a Palazzo Reale sulla Sacra Famiglia e una mostra fotografica a cielo aperto, in via Dante, sulla famiglia come patrimonio dell’umanità.
Già, perché l’Incontro mondiale, in virtù dei temi che toccherà – famiglia, lavoro e festa – non ha un interesse solo strettamente religioso, ma anche civile. Per questo coinvolge non solo la diocesi, ma le istituzioni della città e della Regione ed è di fatto «un banco di prova per Expo 2015», ha concluso De Scalzi.
La Chiesa ambrosiana concentrerà l’intero anno pastorale sulla preparazione dell’evento. È in fase di pubblicazione un’agenda pastorale dedicata all’Incontro mondiale delle famiglie e introdotta da una lettera del cardinale Scola.