“Non è facile parlare del tema della gioia e del rallegrarsi in un istituto di pena. Non ho la possibilità di far aprire le porte del carcere però posso assicurarvi che Dio vi vuole bene”. Sono le prime parole che il Vescovo Mons. Armando Trasarti ha rivolto ai detenuti della casa circondariale di Fossombrone la mattina di Natale alle ore 8.30 per la tradizionale Messa natalizia. Il Vescovo, ai detenuti e agli agenti di Polizia Penitenziaria, parla anche della sua malattia e della lotta contro il male del tumore, facendo la chemioterapia sino a febbraio prossimo. “Mi auguro che la presenza del Vescovo venga percepita come la presenza del Signore, come segno di riconciliazione in mezzo a voi. Alla ricerca del bambinello non c’era Erode e nemmeno i potenti della terra, ma i pastori, persone poco considerate e proprio a loro Dio si rivela e si manifesta”.
Ad accogliere il Vescovo all’ingresso del carcere di Fossombrone il cappellano don Guido Spadoni, il nuovo Comandante degli agenti di Polizia Penitenziaria dott. Francesco Serpico e il vice Commissario l’Ispettore Simoncelli Silvano. Ha inviato i suoi saluti, non potendo essere presente, la direttrice dott. Sa Consoli Eleonora che dirige il carcere di Fermo ed è reggente della struttura di Fossombrone. “Nei presepi celtici vi è un personaggio particolare: il meravigliato – ha proseguito il Vescovo Trasarti – augurandovi di sentirvi sempre persone che si meravigliano di quanto Dio vi voglia bene, sempre”. Erano presenti un gruppo di scout d’Europa del gruppo Fano I accompagnati da Giorgio Magnanelli, Federico Falcioni e Lucio Carbonari dell’associazione di volontariato <Un mondo a quadretti> che opera con i detenuti e che proprio nel 2012 compie dieci anni di attività di volontariato in carcere a Fossombrone, progettando degli incontri, una mostra itinerante. Erano presenti alla S. Messa anche Maurizio Mezzanotti, rappresentante della minoranza del Comune di Fossombrone e il consigliere regionale Elisabetta Foschi. “Quando ci si sente amati ci si sente anche riscattati. Nell’ amore non c’è il timore”, ha concluso il Vescovo. Particolarmente significativo e incisivo è stato il saluto al Vescovo da parte del neo Commissario dott. Serpico evidenziando come “se a voi detenuti vi scoraggia il tempo e la lontananza di questo momento di detenzione vi aiuti la certezza di avere a fianco Cristo che prende sulle sue spalle anche le nostre croci e per tutti egli ha un disegno di salvezza e di vita”. I detenuti, infine, hanno fatto dono al Vescovo di una poesia e di un lavoro in decoupage raffigurante dei girasoli come simbolo del sole e della vita radiosa.
Ufficio Comunicazioni Sociali