«Dopo aver tanto cercato, dubitato, sperato, cantato, pianto, pregato, ritroveremo il capo e la coda del gomitolo della fede, solo apparentemente disperso… nella storia degli uomini perché lo trasmettessero di padre in figlio, disseppellendolo ogni volta dalla polvere, per ritrovare la traccia del sentiero fino a quel mattino di sole e di luna quando tutti insieme “là canteremo per sempre il grande alleluia del raccolto”».
Paolo e Vittorio Emanuele Giuntella
Mi piace pensare che la “2 giorni di formazione per educatori e animatori”, che l’Azione Cattolica di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola propone ogni anno a metà novembre agli operatori pastorali della nostra diocesi, sia ormai diventato un appuntamento “tradizionale”, nel senso più autentico del termine, che deriva dal verbo latino tràdere, ossia consegnare, trasmettere.
Tengo a sottolineare questo aspetto perché temo che nel nostro tempo, o almeno questa è la mia impressione, quando parliamo di tradizione, tendiamo a ragionare in termini più vicini alla consuetudine e alla conservazione.
In questo senso, l’immagine della fede come un gomitolo che passa di mano in mano tra gli uomini (che P. e V.E. Giuntella nel libro “Il gomitolo dell’Alleluja”) oltre che meravigliosa, è illuminante ed efficace, e ci aiuta a fare anche un ulteriore passo in avanti: il “voi” del “Date voi stessi da mangiare” (titolo della 2 giorni educatori e dell’intero anno associativo 2012/2013 dell’Azione Cattolica Italiana) non è solo il soggetto della frase, che ci invita a metterci in gioco in prima persona e a prendere l’iniziativa, ma ne è anche il complemento oggetto.
“Consegnare e trasmettere” la Fede nel Signore vuol dire infatti dare “noi stessi da mangiare”, testimoniando, condividendo, amando, lasciandoci riempire dallo Spirito di Cristo e impastando la nostra vita con quella degli altri, senza essere indifferenti alle vicissitudini del mondo, anzi inserendoci profondamente tra le pagine delle nostre storie personali e nelle pieghe più grandi della Storia, come ha fatto il buon Dio prendendo forma nella nostra stessa carne.
Una vita così vissuta non può che essere piena, ricca di significato ma soprattutto bella.
Di questa bellezza, data dalla Fede in Gesù Cristo che è risorto e per amore ha sconfitto la morte, dovremmo ricordarcene più spesso.
La 2giorni educatori ci ha dato modo di sperimentare questa bellezza dell’essere Azione Cattolica, di essere Chiesa, di essere educatori, di essere soggetti e allo stesso tempo complemento oggetto, dello stare insieme, del pensare, del condividere, di essere cristiani, di amare, di essere vivi.
E una conseguenza della bellezza è la gratitudine.
Anzi, oserei dire che bellezza e gratitudine vanno a braccetto.
Perciò grazie a tutte le persone che, in tutte le modalità e le forme possibili, hanno contribuito e contribuiranno a rendere “tradizionale” questa esperienza della 2giorni educatori e animatori di AC.
Il gomitolo è ancora lungo e tutto da passare.
Stefano Cuccaroni
vice presidente e responsabile del Settore Giovani
Azione Cattolica di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola