Tendere la mano agli ultimi. L’esempio del buon samaritano ha segnato l’inizio delle settimana che la diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola dedica ai malati, ma anche l’avvio della visita pastorale di monsignor Armando Trasarti alla sua diocesi… Una visita doverosa, nel suo sesto anno da vescovo, che proseguirà a settembre, ma che ha voluto iniziare ora, nello spirito del servizio, visitando anziani e malati. E chi, ogni giorno, si prende cura di loro, chi tende la mano a questi ultimi che, in un tempo che fugge rapido, dall’età e dalla malattia, sono costretti a rallentare. Lunedì 4 febbraio, il vescovo Trasarti la mano l’ha tesa davvero ai ricoverati nell’ospedale di Cagli e nella casa di riposo. Al termine della santa messa nella cappella dell’ospedale, monsignor Trasarti ha salutato uno a uno tutti i ricoverati al Celli, un ospedale comprensoriale, ancora in vita solo grazie alla costanza e alla volontà del territorio e degli operatori. “C’è gente ricoverata da tutto il territorio – ha osservato stupito il vescovo Trasarti -.Come si potrebbe fare senza questo ospedale?”. Una domanda, questa, che si è fatto tante volte anche il sindaco di Cagli Patrizio Catena, presente alla celebrazione e con il vescovo nella sua visita ai malati. Quanto l’ospedale sia importante nella vita di tutto il territorio, lui, lo sa bene. Lui che, vicino all’ospedale di Cagli, ha voluto esserlo anche durante la visita pastorale. Intanto il Vescovo, dopo Cagli, ha visitato anziani e malati di Pergola (martedì), in una visita pastorale che è proseguita mercoledì a Fossombrone (alle 16), mentre giovedì e venerdì sarà la volta dell’ospedale di Fano con la visita che inizierà in entrambi i casi alle 8.30.
Elisa Venturi