“A Pasqua, l’ultima parola la dice la vita”. Il Vescovo celebra la Santa Pasqua con i detenuti della casa circondariale di Fossombrone

Domenica 31 marzo, il vescovo Mons. Armando Trasarti ha voluto celebrare la Santa Pasqua con i detenuti della casa circondariale di Fossombrone e con tutto il personale della struttura… “Con la morte di Cristo – ha sottolineato il Vescovo durante l’omelia – sembrava essere morta anche la nostra speranza. Ma proprio da quella tomba vuota la speranza cristiana prende la dimensione dell’impossibile. La speranza cristiana trasforma la realtà. Da quella tomba – ha proseguito Mons. Trasarti – la speranza cristiana è diventata un bollettino di vittoria. Certo: davanti a quella tomba sembrava che avesse vinto la solita logica: l’odio, la violenza, il fanatismo cieco, la stupidità dell’uomo, il tradimento. A Pasqua vince l’Amore, non la violenza. Vince la debolezza, non la forza. Cristo, colui che sembrava sconfitto, può gridare “Morte, dov’è la tua vittoria?”. La morte ha dovuto rassegnarsi a cedere il suo antichissimo privilegio: quello di dire l’ultima parola. A Pasqua, l’ultima parola la dice la vita. Alla festa – ha messo in evidenza il Vescovo – arriviamo dopo il cammino della Quaresima. Alla festa di Pasqua arriviamo dopo il cammino della Quaresima. Alla festa di pasqua arriviamo, forse, con il cuore amareggiato per qualche delusione, sfiduciato per le troppe violenze a cui assistiamo nel mondo. Ma sappiamo che, al di là delle nuvole, il sole brilla. Allora, sappiamo accogliere l’invito della Pasqua: “Svegliati, tu che dormi, e Cristo ti illuminerà!”. Cristo non intende darci un po’ di speranza. Ci aiuta a scoprire la speranza. Se un peso – ha concluso Mons. Trasarti – schiaccia il nostro cuore, se il peccato ha addormentato la nostra coscienza, se il male e la cattiveria degli uomini hanno spento la nostra speranza, accogliamo l’invito di Dio: Risorgi, uomo! Cristo è morto ed è risorto per te!”.

Al termine della celebrazione, don Guido Spadoni, cappellano del carcere da sempre vicino ai detenuti, ha invitato tutti a prendere un ramo di ulivo, simbolo di pace.