“Maria è l’umanità che dice SI'”. L’omelia del vescovo Armando in occasione della Festa dell’Immacolata

Domenica 8 dicembre tanti fedeli hanno partecipato alla celebrazione eucaristica, nella chiesa di Santa Maria Nuova, presieduta dal Vescovo.
Riportiamo, di seguito, il testo… dell’omelia del vescovo Armando:
Udire i passi che si avvicinano può far battere il cuore di desiderio o di paura, a seconda che si tratti di qualcuno che amiamo o di qualcuno che temiamo. Nel giardino degli inizi l’intimità tra Dio e l’essere umano da lui creato era tale che il passo del Creatore era atteso con gioia: Dio passeggiava nel giardino alla brezza del giorno (Gen 3,8). E’ un modo simbolico per descrivere l’abbraccio di alleanza, con il quale fin da subito viene avvolta l’umanità insieme a tutto il creato. Ci introduce nell’Eden dell’amore, della relazione, dell’intimità e del dialogo; lo fa mediante il Figlio, primogenito di ogni creatura, nel quale siamo stati creati (Ef 1,3-4).

Viene però da chiedersi: che cosa ha trasformato il passo dell’Amato, che dovrebbe far trepidare il cuore dell’amata in una percezione impaurita? Udirono il rumore dei passi del Signore Dio e l’uomo con sua moglie si nascose dalla presenza del Signore Dio (Gen 3,8). Viene da dire che l’Eden è proprio un sogno infranto.
Uomo dove ti nascondi, dove sei? Adamo si nasconde per non dover render conto, per sfuggire alla responsabilità della propria vita. Così, si nasconde ogni uomo perché ogni uomo è Adamo e nella situazione di Adamo. Per sfuggire alla responsabilità della vita che si è vissuta, l’esistenza viene trasformata in un congegno di nascondimento.
Proprio nascondendosi così e persistendo sempre in questo nascondimento “davanti al volto di Dio”, l’uomo scivola sempre più profondamente, nella falsità; si nasconde anche a se stesso…
Ed è proprio in questa situazione che lo coglie la domanda di Dio: vuole turbare l’uomo, distruggere il suo congegno di nascondimento, fargli vedere dove lo ha condotto una strada sbagliata, far nascere in lui un ardente desiderio di venirne fuori.
Uomo, dove sei moralmente? Dove sei socialmente? Dove sei fisicamente? Cosa fai della tua libertà? E del potere? E della ricerca di Dio? Dove sei? Nell’amore non c’è paura.
Dove sei? Certamente Dio ci rivolge questa sua parola per farci uscire allo scoperto e metterci davanti a lui. Se a “quel dove sei?” che il Signore rivolge anche a ognuno di noi rispondiamo confessandogli sinceramente dove siamo, cioè dove ci siamo messi, riceviamo la sua parola di grazia, qui di possiamo ringraziarlo con tutto il nostro essere perché in Cristo Egli ci ha cercati, ci ha trovati e ci ha dato una vita nuova da vivere sempre con Lui.
Recita una canzone moderna (Laurex- G. Fulcheri):
Ti sei nascosto dietro la tua vanità, sei sempre a posto… e oggi tocca a me corteggiarti, oggi tocca a me farmi avanti, ti sei seduto nella tua fragilità, sfuggente, timido, campione di viltà, e oggi tocca a me inseguirti, oggi tocca a me risvegliarti. Uomo, perché hai paura di me? Cosa ne è stato di te? Io ti aspetto qui, torna vicino a me… Uomo, dove sei? Uomo, tu non ti fidi di me. Uomo, perché non parli con me? Io ti aspetto qui…

Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola (Lc 1,38).

Maria è l’umanità che dice sì, la donna che non ascolta la voce del serpente, ma si mette in sintonia con la Parola; l’ascolto è così accogliente e profondo, che questa stessa Parola si fa carne nel suo grembo. Mediante Lei, l’Eden, da sogno infranto, ridiventa possibilità offerta nuovamente a tutti. Maria infatti non è immacolata per un privilegio, che riguarda solo la sua persona; incarna, nella sua obbedienza di fede, una profezia rivolta al genere umano.

Celebrarla è esaltare lei, ma soprattutto rendere lode per una ritrovata storia di salvezza.

E Dio ha ripreso a passeggiare nell’Eden dell’amore, della relazione, dell’intimità e del dialogo.

Dio domanda ancora: Uomo dove sei? Maria non si nasconde ma risponde “ECCOMI”.

Maria, illumina la nostra mente e il nostro cuore, perché sappiamo obbedire alla Parola del tuo figlio, senza tentennamenti; donaci il coraggio della decisione, di non lasciarci trascinare perché altri orientino la nostra vita