“I figli sono la pupilla dei nostri occhi… Che ne sarà di noi se non ci prendiamo cura dei nostri occhi? Come potremo andare avanti?”. Si apre con le domande di Papa Francesco il Messaggio del Consiglio Permanente per la 36ª Giornata Nazionale per la vita (2 febbraio 2014): un appello a quella “cultura dell’incontro”… che “è indispensabile per coltivare il valore della vita in tutte le sue fasi: dal concepimento alla nascita, educando e rigenerando di giorno in giorno, accompagnando la crescita verso l’età adulta e anziana fino al suo naturale termine, e superare così la cultura dello scarto”. “Ogni figlio è volto del ‘Signore amante della vita’ (Sap 11,26), dono per la famiglia e per la società”, scrivono i Vescovi, i quali ricordano che “generare la vita è generare il futuro anche e soprattutto oggi, nel tempo della crisi; da essa si può uscire mettendo i genitori nella condizione di realizzare le loro scelte e i loro progetti”.
Accanto alla sottolineatura che “la società tutta è chiamata a interrogarsi e a decidere quale modello di civiltà e quale cultura intende promuovere”, i nostri Vescovi ci ricordano che “l’alleanza per la vita è capace di suscitare ancora autentico progresso per la nostra società, anche da un punto di vista materiale. Infatti il ricorso all’aborto priva ogni anno il nostro Paese anche dell’apporto prezioso di tanti nuovi uomini e donne. Se lamentiamo l’emorragia di energie positive che vive il nostro Paese con l’emigrazione forzata di persone – spesso giovani – dotate di preparazione e professionalità eccellenti, dobbiamo ancor più deplorare il mancato contributo di coloro ai quali è stato impedito di nascere. Ancora oggi, nascere non è una prospettiva sicura per chi ha ricevuto, con il concepimento, il dono della vita. E’ davvero preoccupante considerare come in Italia l’aspettativa di vita media di un essere umano cali vistosamente se lo consideriamo non alla nascita, ma al concepimento”.Analoga considerazione il Messaggio lo dedica all’ “esclusione che tocca in particolare chi è ammalato e anziano, magari con il ricorso a forme mascherate di eutanasia”, per concludere riaffermando “il senso dell’umano e la capacità del farsi carico”, “fondamento della società”.
Generare futuro è tenere ben ferma e alta questa relazione di amore e di sostegno alla vita, indispensabile per prospettare una comunità umana ancora unita e in crescita, consapevoli che “un popolo che non si prende cura degli anziani, dei bambini e dei giovani non ha futuro, perché maltratta la memoria e la promessa”. Con queste intenzioni nel cuore, ci ritroveremo sabato 1 febbraio, ore 21, nella parrocchia della Santa Famiglia, per pregare insieme al nostro Vescovo e rendere lode al Dio dell’Amore e della Vita.
Maria Pia Polidori Ambrosini
presidente MpV- Fano
L’ufficio diocesano per la Pastorale Familiare, in occasione della giornata per la Vita, invita le famiglie di tutte le parrocchie della diocesi, sabato 1 febbraio, dalle ore 18 alle ore 20 a Casa Nazareth (via Mario Pagano) a riflettere insieme sul tema “Famiglia che accoglie” attraverso la testimonianza di due coppie di Fano che si sono messe in gioco.
Chi lo desidera potrà fermarsi a cena e partecipare insieme, alle ore 21 alla Veglia Diocesana per la Vita alla Parrocchia Santa Famiglia.