Venti famiglie della Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola si sono ritrovate, da venerdì 11 a domenica 13 luglio, a Frontignano per vivere insieme tre giorni di fraternità riposo e formazione in ascolto del Cantico dei Cantici. Il Vescovo Armando ha voluto essere presente all’incontro aprendo la formazione e invitando le famiglie ad annunciare il Vangelo prima di tutto con la vita. Nonostante i mali e le difficoltà che oggi affliggono la famiglia dobbiamo costruire percorsi capaci di far crescere famiglie felici che sappiano comunicare il buono di essere tali. Il Vescovo ha poi ricordato come in famiglia sia importante dare spazio al dialogo magari recuperando il pasto della domenica con i figli, spegnendo la TV e dandosi un momento fisso per raccontarsi la settimana, le paure, i problemi e le gioie vissute.
“Accogliere, accompagnare, ascoltare condividere”. Queste le parole chiave per far crescere la famiglia – ha concluso il Vescovo – e per delineare il percorso formativo dei fidanzati ai quali, non dobbiamo parlare solo del Sacramento ma raccontare e testimoniare la vita.
Tra passeggiate in montagna e piacevoli escursioni, la tre giorni ha visto anche la nascita di nuove relazioni tra famiglie di varia provenienza, età ed esperienza, una ricchezza questa che sicuramente darà i sui frutti e che l’Ufficio di Pastorale Familiare intende valorizzare e condividere per far nascere nuovi gruppi famiglie nelle varie realtà parrocchiali.
A concludere la parte formativa don Francesco Pierpaoli – direttore del centro Giovanni Paolo II di Loreto – ha parlato al gruppo della Liturgia e di come questa sia l’espressione della vita. “La vita – ha detto don Francesco – viene prima dei sacramenti ed essa è il primo dei sacramenti” , la vita offre, svela, ricambia, addita, è un sentiero di montagna dove ognuno di noi si trova a camminare a volte con fatica a volte con entusiasmo, a volte con forza e tenacia guardando dritto alla vetta. Viviamo spesso un certo disagio a comprendere cosa succede nella liturgia poiché non ci conformiamo allo stile di Dio. Gesù è nato in una umile famiglia e ha imparato a vivere da Maria e Giuseppe, due sposi che nella quotidianità hanno trasmesso l’amore con cose comuni e gesti semplici. Questa è la liturgia, questo lo stile di Dio che in essa vuole comunicare la salvezza attraverso le cose più comuni e i gesti più quotidiani, noi non scegliamo la croce ma l’Amore che ci rende pronti ad affrontare e vivere la croce. Dobbiamo essere capaci – ha concluso don Pierpaoli – di vivere lo straordinario nell’ordinario, questo è il matrimonio questo il centro del sacramento che è sempre iniziativa salvifica di Dio, è grazie, è dono! La tre giorni si è conclusa con la S. Messa presieduta da don Pierpaoli dove, come gesto di comunione e corresponsabilità, ognuno si è accostato alliEucaristia non singolarmente ma insieme alla propria famiglia.
Marco Gasparini