Educare alla vita, alla salute e alla solidarietà

14.32ftPastoraleSalute“La Pastorale della Salute è la Chiesa che dice ai sofferenti ‘CI SONO’, è la Chiesa che si fa vicina a quanti sono nella fragilità”. Con queste parole don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana, ha iniziato il suo intervento lunedì 15 settembre al Centro Pastorale Diocesano, intervento introdotto da padre Silvano Bracci direttore dell’ufficio diocesano della Pastorale della Salute e dal vicario pastorale don Marco Presciutti i quali hanno sottolineato l’importanza di essere sempre attenti a coloro che si trovano nel bisogno, poiché – come ha sottolineato il vicario per la Pastorale – un paese cresce se cresce anche l’attenzione alla persona nella sua totalità.

Don Carmine, nel contestualizzare la Pastorale della Salute, ha messo in evidenza come all’origine di essa vi sia il Vangelo, uno sguardo sulla vita di Gesù caratterizzato dall’annuncio del Vangelo stesso e dalla cura degli infermi, parte integrante della missione della Chiesa .

“La Pastorale della Salute – ha evidenziato don Carmine riprendendo le parole della Nota della Consulta Nazionale CEI “La pastorale della salute nella Chiesa italiana” (1989) – può essere descritta come la presenza e l’azione della Chiesa per recare la luce e la grazia del Signore a coloro che soffrono e a quanti se ne prendono cura. Non viene rivolta solo ai malati, ma anche ai sani, ispirando una cultura più sensibile alla sofferenza, all’emarginazione e ai valori della vita e della salute”.

Don Arice si è poi soffermato sul concetto di salute, facendo riferimento alla definizione che ne ha dato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (1948) ovvero “è uno stato di perfetto benessere, fisico, mentale e sociale, e non soltanto assenza di malattie” e Giovanni Paolo II nel Messaggio per la Giornata Mondiale del Malato (11 febbraio 2000): “La tensione vero l’armonia fisica, psichica, sociale e spirituale, e non soltanto l’assenza di malattie, che capacita l’uomo per adempiere la missione che Dio le ha affidato nella sua vita”.

Don Carmine ha posto l’attenzione, poi, sui soggetti della Pastorale della Salute, ovvero la comunità ecclesiale, il malato, la famiglia, l’assistente religioso, i religiosi, le associazioni, le istituzioni sanitarie cattoliche e il volontariato, e sui luoghi di cura, gli ospedali, le case di cura e la propria casa.

Poi, dati alla mano, ha offerto ai presenti un excursus sulla popolazione italiana ultra 65enne ovvero 12.300.000 di cui 16.000 ultracentenari, 1.000.000 malati di Alzheimer, 250.000 affetti da Morbo di Parkinson e 3,5 milioni non autosufficienti”. Don Arice, nel suo intervento, ha espresso più volte l’importanza che la Pastorale della Salute diventi sempre più parte integrante di quelle 30.000 parrocchie delle 226 diocesi italiane.

In conclusione, don Carmine ha illustrato gli itinerari della Pastorale della Salute ovvero ascoltare Dio e i fratelli, andare verso le periferie esistenziali, farsi carico dell’altro, dialogare dando voce a chi non ne ha, promuovere la cultura della vita, educare alla vita, alla salute e alla solidarietà, formare gli operatori e fare rete sul territorio.

 

EP