“Inizio e fine vita: temi emergenti di etica e bioetica” è stato il tema dell’incontro, del corso di base per operatori della Pastorale della Salute, tenutosi sabato 6 dicembre al Centro Pastorale Diocesano. Intervenuto, all’incontro, anche il Vescovo Armando che ha sottolineato l’importanza, in una società in cui serpeggia la cultura nichilistica, di ritornare a benedire, ovvero a dire bene, a parlare bene della vita.
Il dottor Roberto Festa, presidente del CAV (Centro di Aiuto alla Vita) di Loreto, nella sua relazione, si è soffermato, in particolare, sull’inizio vita. “Su questa tematica – ha sottolineato Festa – come saprete il dibattito è aperto e a volte si gioca sulle parole per far passare messaggi che spesso servono per anestetizzare la coscienza”.
Il dottor Festa si è soffermato, poi, sul calo delle natalità che ha colpito anche il Sud Italia. “Il figlio non è visto più come un dono, ma come un diritto, un bisogno”. Parlando dell’aborto, ha citato le parole di alcune figure importanti nella storia quali Madre Teresa di Calcutta e in particolare il suo discorso in occasione del conferimento del Nobel per la Pace il 10 dicembre 1979 a Oslo, di don Oreste Benzi e di San Pio da Pietrelcina, parole che mettono in evidenza il valore e la sacralità della vita, e ha snocciolato alcuni dati relativi all’Italia e alle Marche. Nel nostro Paese sono 110-120.000 le interruzioni di gravidanza praticate e nelle Marche 2.000 ogni anno. “La vera rivoluzione – ha sottolineato il dottor Festa – è quella dell’amore e dell’accoglienza”. In conclusione, si è soffermato sulla tematica del fine vita, trattando la questione dell’eutanasia.