“In preghiera per i martiri di oggi”

15.19ftVegliaPentecosteSabato 23 maggio, terminato il primo dei quattro appuntamenti dell’Assemblea Pastorale Diocesana, dal Centro Pastorale, la nostra Chiesa in pellegrinaggio si è incamminata verso la Cattedrale di Fano per partecipare alla Veglia di Pentecoste presieduta dal Vescovo Armando, guidata ed animata dai vari Movimenti della famiglia carismatica.

Erano presenti a questo importante appuntamento anche rappresentanti degli altri Movimenti Ecclesiali e delle Associazioni presenti in Diocesi.

Prima di iniziare la Veglia di preghiera in onore allo Spirito Santo del quale il giorno seguente abbiamo festeggiato la Solennità, abbiamo ricordato che, come da desiderio grande di Papa Francesco e come indicato dalla Conferenza Episcopale Italiana, in questo momento saremo stati particolarmente vicini, anzi, in comunione profonda, con tutti i nostri fratelli perseguitati, martirizzati a causa della propria fede ed appartenenza alle varie confessioni cristiane e anche non cristiane, come ha giustamente sottolineato il nostro Vescovo.

Abbiamo poi ricordato che questo desiderio forte di unità è davvero molto sentito nella nostra Diocesi; il pensiero è infatti subito andato, con grande emozione, in particolare agli incontri di preghiera, ascolto, condivisione, confronto e scambio che, durante questo anno, abbiamo vissuto con la presenza fra noi del Pastore Evangelico Giovanni Traettino della Chiesa della Riconciliazione e di Salvatore Martinez, Presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito.

Dopo le profonde parole sullo Spirito Santo e sulla Sua azione che ci sono state rivolte durante l’omelia dal nostro Vescovo, abbiamo fatto memoria della Confermazione attraverso la presentazione all’altare di alcuni segni per indicare la presenza fra noi dello Spirito Santo e dei modi in cui si manifesta; abbiamo infatti voluto rappresentare quattro degli otto simboli dello Spirito indicati nel Catechismo della Chiesa Cattolica.

Attraverso un grande foulard azzurro abbiamo rappresentato il vento che è lo Spirito: tutto penetra, tutto avvolge. Soffio sempre libero e sempre nuovo, rende liberi e nuovi i credenti, plasma nuova e liberatrice la Chiesa.

In una grande brocca abbiamo accompagnato all’altare l’acqua. L’acqua viva è lo Spirito: sgorga dal costato di Cristo e ci rende partecipi della sua vita divina.

Abbiamo poi presentato un’ampolla con olio. L’olio rappresenta l’Unzione che è lo Spirito. Il suo utilizzo più nobile era ed è la consacrazione di re, profeti e sacerdoti. Gesù è il consacrato per eccellenza, costituito “Cristo” dallo Spirito Santo. Anche noi siamo partecipi dell’Unzione di Cristo, attraverso i Sacramenti del Battesimo e della Cresima. Ciascuno di noi è tempio dello Spirito.

Infine abbiamo meditato sul fuoco che è lo Spirito: fiamma che tende in alto, impeto che urge in avanti, incandescenza che consuma e fonde, purifica e salda, fa splendere e plasma. Questo simbolo era già presente in mezzo a noi attraverso il cero pasquale. Alcuni ministranti hanno acceso le loro candele al cero pasquale per portare a tutti la luce dello Spirito, ricevuta nella Confermazione. Attraverso di loro ogni persona ha potuto accendere la propria candela.

Due, strettamente legati fra loro, sono stati i momenti decisamente più intensi che abbiamo vissuto durante la Veglia: il Vescovo e i Presbiteri presenti, imponendo le mani, hanno invocato lo Spirito Santo su tutti noi raccolti in silenzio; subito dopo, lo stesso gesto è stato rivolto da noi al Vescovo e ai Sacerdoti, imponendo le nostre mani ed invocando su loro lo Spirito Santo, accompagnati dalle parole di questo canto: Spirito Santo scendi su di loro, infiamma i loro cuori, dai luce alle menti. Tu sei speranza, tu sei la vita. O Consolatore, riempili di te!

Questo gesto grande e particolarmente caro a Papa Francesco ci ha fatto rivivere lo straordinario Incontro che, come Movimenti e Gruppi anche non cattolici, ma tutti uniti nella stessa corrente carismatica mondiale, abbiamo avuto l’onore di vivere lo scorso giugno allo Stadio Olimpico di Roma dove il Santo Padre, contento di essere presente in mezzo a noi, prima di parlare e anche al termine delle sue parole, ha ricevuto da tutti i presenti (circa 52.000 persone) l’imposizione delle mani con l’invocazione dello Spirito Santo su di lui, mentre egli, in profondo raccoglimento ed in silenzio adorante, pregava in ginocchio.

Infine, al termine della Veglia, i presenti hanno ricevuto un bigliettino legato da un fiocco rosso; questo colore è simbolo della Pentecoste e anche del dono dello Spirito Santo che rende capaci di testimoniare la propria fede anche fino al martirio, dove sono state riportate citazioni o brevi brani biblici nei quali si parla dello Spirito Santo.

Francesca Esposto