“Un’impresa possibile”

15.24ftLibroFolador “Un’impresa possibile” è il titolo del libro di Massimo Folador presentato venerdì 26 giugno al Centro Pastorale Diocesano. Ad introdurre la serata Gabriele Darpetti, direttore dell’Ufficio diocesano per i Problemi Sociali e il Lavoro, e Andrea Biagioni, imprenditore e componente del gruppo organizzatore della scuola “Oltre l’homo oeconomicus” nella quale rientra l’incontro di venerdì 26. “La crisi– ha sottolineato Biagioni – ha sconvolto lo scenario del nostro Paese. Le imprese hanno bisogno di un nuovo modello di economia che si basi sulla cooperazione”. Presente all’incontro con l’autore anche il Vescovo Armando il quale, facendo riferimento alla sua esperienza di parroco che ha vissuto per tanti anni a stretto contatto con il mondo dell’industria calzaturiera, ha messo in evidenza l’importanza di una cultura d’impresa intesa come una vera e propria vocazione. “La classe operaia è il dna, il valore aggiunto di un’impresa. Quando un imprenditore non è in grado più di camminare a testa alta ha fallito con se stesso e può camminare davvero a testa alta solo se soffre insieme alla sua azienda, solo se ha un rapporto continuo e costante con la gente”.

La parola è poi passata a Massimo Folador, autore del libro “Un’impresa possibile”. Folador, attento conoscitore della storia e della cultura benedettina, proprio da questa particolare angolatura ha provato rileggere le modalità di funzionamento dell’impresa di oggi. Nel suo volume, Massimo Folador ha provato a tracciare la strada faticosa, ma “possibile” appunto, in cui le imprese possono provare a trasformare davvero la crisi in opportunità, a patto che sappiano riscoprire la loro vocazione originaria: valorizzare il talento delle persone.