Venerdì 30 ottobre sarà inaugurato l’organo storico nella parrocchia di Marotta

organo marottaVenerdì 30 ottobre 2015 alle ore 21, con un concerto del Maestro Filippo Sorcinelli sarà inaugurato l’organo storico appena restaurato nella chiesa parrocchiale di San Giovanni apostolo di Marotta.

Una tappa importante per la chiesa parrocchiale che, a distanza di quindici anni, viene completata nella sua struttura tornando a far suonare l’organo costruito nel 1850 da Giuseppe Sarti (un altro organo dello stesso si trova anche a Fossombrone).

Le vicende di questo strumento sono complesse: arrivato a Marotta negli anni ’20 del Novecento dalla chiesa di Fano San Francesco di Paola appena soppressa (quella davanti la stazione ferroviaria); restaurato poi alla fine della II guerra mondiale per i danni subiti nei bombardamenti, restaurato e rimesso in funzione ancora negli anni ’90. Trasferito poi dalla vecchia chiesa di Marotta a quella nuova costruita nel 2000, ora può di nuovo tornare a suonare dopo un lungo e paziente lavoro di restauro del Maestro Riccardo Sabatini di Pesaro.

Un suono, quello di un organo di così notevole pregio, che canta la bellezza per la comunità che ha l’onore di poterlo ascoltare, che ha dunque un grande valore liturgico, ma indubbiamente ne possiede anche dal punto di vista culturale e civile.

Il suono di un organo storico infatti è senz’altro un’arte messa in funzione della liturgia e della celebrazione, che da un lato porta con sé tutta la tradizione culturale e religiosa di cui siamo frutto ed espressione, e dall’altra diventa occasione per partecipare meglio alla liturgia stessa, proprio perché il suo traguardo è l’”unanimità”, unire il popolo di Dio e il suo suono è in grado di aggiungere mirabile splendore alle cerimonie della Chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle realtà supreme (Sacrosantum Concilium n. 120). Non si tratta tanto di sostenere il canto nella liturgia, ma di sostenere il canto della liturgia stessa.

Il suono dell’organo è però anche riferimento artistico e culturale per un territorio, non solo nella riproposizione di brani “classici” e ricercati, ma anche perché il tesoro artistico della chiesa può essere capace di esprimere i valori spirituali in qualcosa di bello e pieno di armonia, e l’esecuzione di musiche religiose o di ispirazione religiosa può diventare veicolo di comunicazione spirituale per tutti.

Il restauro è stato reso possibile dal Contributo della Fondazione Carifano e dal Fondo 8 per mille della Chiesa Cattolica.