Un’analisi obbiettiva del fenomeno migratorio e degli sviluppi che esso può assumere per l’Italia e per l’intero sistema europeo. Questo è il bilancio dell’incontro tenutosi sabato 7 novembre presso la chiesa Sant’Arcangelo di Fano, dove è stato presentato il libro Immigrazione: sfida per una nuova Italia, edito dalla casa editrice AVE. Un evento organizzato dall’Azione Cattolica diocesana e promosso assieme alla Caritas diocesana, l’associazione “Giustizia e Pace”, gli uffici diocesani per la pastorale dei migranti e per la pastorale sociale, a cui si è aggiunto il patrocinio del Comune di Fano. Presente il curatore del volume, Michele D’Avino, che ha intervallato la sua riflessione con il vivido racconto di Salomon, un ragazzo nigeriano attualmente ospitato presso la struttura di accoglienza di Magliano di Fano.
«Tramite le immagini che ci giungono dalla stampa, riusciamo quasi a metterci nei panni di quelle donne e quegli uomini che salgono sulle barche che ormai siamo abituati a vedere. – ha constatato D’Avino – Dobbiamo, in un certo senso, salire anche noi con loro, immedesimandoci affianco quei nostri fratelli, in quanto siamo tutti figli di Dio».
Sollecitato da Laura Giombetti, Michele D’Avino ha preso in considerazione fattori sociali e politici, passando per scelte amministrative del nostro Paese così come del resto d’Europa, accanto alle quali ha analizzato anche abitudini e posizioni degli stati chiamati in causa. Puntuale e necessaria è stata la testimonianza di Salomon, che ha raccontato la sua storia di fuga, ricerca di libertà e, nonostante tutto, innervata di speranza, che ha permesso ai presenti di considerare i fatti oggettivi e contingenti che costringono, prima ancora di complesse valutazioni politiche, a mettersi in cammino verso una terra sconosciuta.
In questo contesto, si è inserito il collegamento telefonico con il Comune di Parma, dal quale Elisabetta Mora ha illustrato un progetto di integrazione che da ormai qualche tempo si riesce a portare avanti e che permette ai richiedenti asilo di svolgere mansioni utili alla collettività e anche a loro stessi, in quanto riescono in questo modo a concretizzare il senso di gratitudine verso la comunità che li accoglie, talvolta non senza problemi.
Al termine di un incontro di tale portata, è emerso in maniera evidente, anche grazie a studi specifici, come l’immigrazione sia una risorsa dal punto di vista economico, aiutando così il mantenimento del nostro sistema, così com’è anche una ricchezza culturale. Storie come quella di Salomon insegnano infatti che di fronte a situazioni di incredibile efferatezza, la cosa in grado di far scatenare una vera e propria rivolta è unicamente l’amore.
Matteo Itri
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