È un’esperienza che ti fa vedere la “vera” faccia della Chiesa

15.41ftSpecialeCasaGiovani3INTERVISTA A DAVIDE CHE HA GIA’ VISSUTO CASAGIOVANI
Chi sei, cosa fai e da dove vieni?
Mi chiamo Davide Pascucci, frequento il I anno di Psicologia a Urbino e vengo dalla parrocchia di San Pio X, dove subito dopo l’esperienza di CasaGiovani ho iniziato a fare il catechista (cosa che volevo già fare), su invito di don Matteo Pucci che coordina il gruppo di catechisti della parrocchia. Frequento il gruppo “Shekinah” di Pesaro.
Quando hai fatto CasaGiovani e perché l’hai fatta ?
A ottobre ed eravamo un gruppo di cinque giovani. CasaGiovani era una cosa che volevo già fare da qualche tempo, ma con la maturità l’anno scorso non sono riuscito ad organizzarmi. Già quindi la conoscevo perché anche altri ragazzi della mia parrocchia l’avevano fatta ma per caso, tramite un messaggio di don Matteo nel gruppo “catechisti di San Pio X” su whatsapp, dove c’era mia madre, ho saputo che iniziava e che c’erano posti disponibili, quindi ho colto la palla al balzo e mi sono buttato in questa bella esperienza che mi permetteva di vivere la quotidianità con altri giovani.
Non tutti sanno cos’è CasaGiovani, ce la puoi raccontare in breve ?
CasaGiovani è un’esperienza di vita comune che permette di poter vivere la quotidianità con dei momenti di vita cristiana ma che, condivisi con altri giovani, rendono tutto più bello e stimolante. Si fanno le “cose comuni” ma insieme.
Per te Davide, CasaGiovani è stata ?
La bellezza di ritrovarsi a pranzo e di condividere, anche se eravamo pochi (ma buoni), i nostri dubbi e guardarsi faccia a faccia per parlare di argomenti non chiari per noi, di fare anche le domande un po’ “scomode”, dove ognuno quindi era libero di esporre la sua ed era bello perché con l’aiuto di don Matteo si arrivava a delle conclusioni insieme.
Che novità ha portato l’esperienza delle tre settimane nella tua vita poi ?
Una consapevolezza maggiore di certe cose, mi ha permesso di rivedere e comprendere meglio alcune dinamiche nella vita religiosa, come ad esempio la liturgia delle ore. Inoltre mi ha portato a vedere la bellezza di un concetto come “comunità”.
CasaGiovani non è solo le tre settimane di vita comune, ma ci sono anche altre iniziative come il mercoledì T’ascolto e il venerdì T’incontro, partecipi ?
Sì partecipo, e invito chiunque fosse curioso di partecipare ad una di queste due iniziative per conoscere meglio quello che si fa a CasaGiovani.
Consiglieresti questa esperienza ? Perché ?
Consiglierei, com’è successo a me, di farla con altri giovani che non si conoscono. Perché hai modo di fare nuove amicizie e hai tempo di approfondire il rapporto e la bellezza dell’altro, tanto che già dalla fine della prima settimana sembrava di conoscerci da chissà quanto tempo. Poi farlo con chi non si conosce ti permette, secondo me, di essere più autentico, più te stesso. E’ un’esperienza che ti fa vedere la “vera” faccia della Chiesa, che non è quella che spesso vediamo sui social networks o sulle prime pagine del giornale, ma un’esperienza così ti rende capace di giudicare meglio ciò che ti circonda e ti dà gli strumenti utili che ti fanno dire “è così che vorrei condurre la mia vita” .

 

15.41ftSpecialeCasaGiovani2PROSSIMI APPUNTAMENTI A CASAGIOVANI
– Mercoledì T’ascolto, tutti i mercoledì alle ore 19.15 Lectio divina sul vangelo della domenica;
– Venerdì T’incontro, tutti i venerdì alle ore 19.15 celebrazione della Santa Messa presso la parrocchia di San Cristoforo;
– Dal 13 al 19 dicembre 2015, settimana “Marco pi-greco” per chi ha già vissuto l’esperienza delle tre settimane;
– Sabato 5 dicembre 2015, secondo incontro del cammino vocazione per giovani della diocesi;
– Dal 10 al 29 gennaio 2016, terzo periodo di CasaGiovani dell’anno pastorale.

 

A cura di Michele Montanari