“Ecologia integrale nel lavoro e nei conflitti”

 

Dal 23 al 25 febbraio anche la nostra Diocesi ha preso parte al II Seminario Nazionale di Pastorale Sociale sul tema “Ecologia integrale nel lavoro e nei conflitti. Prospettive per un annuncio cristiano ineludibilmente sociale”. Sono state giornate di approfondimento, di confronto e di formazione. Della nostra Diocesi erano presenti Gabriele Darpetti, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e il Lavoro insieme ad alcuni delegati diocesani. Abbiamo raccolto alcune loro riflessioni e testimonianze.

 

La gioia di una “esperienza interattiva”
Devo ammettere (con un po’ di vergogna ma anche tanta consapevolezza dei miei limiti) che, prima di partire per il Seminario nazionale di pastorale sociale, non ero riuscita neppure ad interpretare il titolo che gli organizzatori avevano scelto per questo incontro: “Ecologia integrale nel lavoro e nei conflitti”. Mi ci sono voluti tutti e tre i giorni per comprenderlo, ma devo dire che l’articolazione dei lavori, ben strutturata nell’alternanza fra momenti assembleari e lavori di gruppo molto interattivi, ha dato i sui frutti. Abbiamo spaziato fra temi che sembrerebbero i più disparati e che sono invece strettamente legati fra loro: dall’accoglienza dei migranti alla necessità di un sistema giudiziario che sappia mettere in atto percorsi di giustizia riparativa; dalla gestione dei conflitti che nascono nelle più disparate esperienze di vita all’urgenza di reinterpretare il senso del lavoro umano e affrontare costruttivamente questo tempo di transizione verso un mondo che sembra aver sempre più bisogno di consumatori e sempre meno di lavoratori; dalla lotta ad ogni forma di illegalità che opprime l’uomo all’appello ineludibile cui anche Papa Francesco ha dato voce: riscoprire il nostro ruolo di custodi della Terra e di collaboratori all’opera creatrice di Dio. Nella trama che si è via via tessuta, le idee si sono chiarite ed approfondite…finché l’ultima sintesi teologica propostaci da padre Giacomo Costa ha ricondotto tutto al senso di “ecologia integrale”: uno stile di vita che, ricostruendo quelle relazioni che l’uomo con il peccato ha infranto (la relazione con Dio, con sé stesso, con i fratelli e con la natura), diviene strumento di evangelizzazione e di partecipazione all’avvento del Regno.

Da questo Seminario mi porto a casa una bellissima immagine di una Chiesa che ha voglia di scommettere sull’uomo, che gioisce nel prodigarsi perché il suo essere “immagine e somiglianza di Dio” traspaia sempre più, che ha voglia di stare dentro le realtà del mondo senza paura di sporcarsi le mani e si interroga su quanto può fare per ridare fiducia a chi nella realtà quotidiana del lavoro (o della sua assenza…) si sente smarrito. Mi porto a casa la gioia di una “esperienza interattiva”, di un grande laboratorio in cui non si gioca a fare i grandi ma ci si mette tutti in gioco alla pari perché tutti abbiamo qualcosa da offrire per rendere sempre più grande e bella la nostra Chiesa. Mi porto a casa la bellezza della diversità che sempre si fa ricchezza, anche se a volte bisogna prima passare nel crogiolo della fatica di conoscersi, accogliersi, valorizzarsi. Mi porto a casa il senso di gratitudine per chi mi ha guardata come un dono e una risorsa, e mi ha chiesto di fare altrettanto con i fratelli che incontro. Mi porto a casa la certezza che il primo “lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale” cui siamo chiamati (e che ci viene offerto a piene mani!) è quello che possiamo svolgere nella nostra Chiesa e che è una responsabilità grande cui non possiamo sottrarci…

 

Daniela Dalle Ave

“Il Lavoro è un diritto ed è creatività”

L’esperienza di Firenze è stata molto interessante e formativa. Ho potuto incontrare e conoscere gli altri delegati diocesani che, come me, condividono il percorso in PSL, con i quali mi sono confrontata durante le attività programmate del seminario. Abbiamo affrontato i temi della giustizia riparativa, una giustizia orientata non tanto a giudicare quanto a rieducare il colpevole. In questo senso, ricomporre i conflitti è pane quotidiano, perché lo “stare con il Signore” porta pace all’anima. Abbiamo anche approfondito come i principi dell’ecologia integrale possono essere applicati al Lavoro. Nei tavoli di lavoro insieme agli altri delegati mi sono confrontata sulle modalità di risoluzione dei conflitti. Ho trovato molto utile il gioco di ruolo nel quale ciascuno di noi, impersonando diverse figure professionali, era chiamato a sviluppare ed identificare una corretta soluzione ad una situazione di conflitto. La riflessione che ho portato con me da Firenze è che il Lavoro costituisce testimonianza del Vangelo. Il Lavoro è un diritto ed è creatività, non può essere piegato al mero profitto. La speranza che ho portato da Firenze è l’augurio per ciascuno di poter svolgere un lavoro degno, che sia in questo modo immagine e somiglianza di Dio.

Ottavia Giusti