Il Sabato Santo è il giorno da dedicare al silenzio

Il sabato santo è stato il tema su cui si è incentrata la riflessione del Vescovo lunedì 3 aprile nel Quaresimale che si è tenuto nella Basilica di San Paterniano. “Il sabato santo – ha sottolineato il Vescovo – non prevede nessuna liturgia, le chiese sono spoglie da qualsiasi ornamento, gli altari denudati, è il giorno del silenzio di Dio e nostro. Ciò che abbiamo celebrato nel venerdì santo è troppo grande ed esige una pausa. L’annuncio della morte in croce del Figlio di Dio ha bisogno di tempo per scendere dentro di noi. E’ il giorno che raccoglie il buio della fede, di quanti sono provati e attendono che una promessa si compia: il giorno di chi è sconcertato e chiede di essere confermato nella fede, è il giorno da dedicare al silenzio, per chiedere di imparare a ‘obbedire’ alla vita, è il giorno di chi ha vissuto il fallimento e lo offre  uno sconfitto finito sulla croce, è il giorno, come si legge nel Qoelet, del grido delle vittime del mondo intero. Nella catechesi primitiva – ha proseguito il Vescovo – si fa strada un invito: se Gesù di Nazareth è passato per la croce il suo esodo è traccia indicativa del percorso che tocca tutti noi. Non c’è la gloria senza la croce e la croce bisogna viverla in comunione con lui. La comunione con Cristo, anche nella croce, ci salva dal cinismo e dalla disperazione”.

Nella lectio il Vescovo si è soffermato su alcuni testi biblici, il salmo 40 (39), il brano da Libro di Giona (2,2-11) e il salmo 130 (129). Il sabato santo dovremmo avere la cultura spirituale delle lacrime, farci carico del grido dell’umanità che soffre. “Il salmo 40 è una preghiera molto intensa, facilmente divisibile in due parti: nella prima parte l’argomento essenziale che traspare è la riconoscenza di un uomo bastonato dalla vita. Nella seconda parte troviamo un grido di supplica intriso di tremenda angoscia. Nella conclusione però emerge la speranza “mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, una lode al nostro Dio”. Ma non tutti i sabati santi della vita riescono ad avere una speranza, penso alle situazioni più difficili e delicate della nostra vita, quelle in cui è più difficile scorgere uno spiraglio di luce perché tutto è avvolto dalla cupa tristezza. Questo salmo ci invita a non lasciarci sopraffare dalla malinconia, ma a offrire le nostre sofferenze nel quotidiano per trasformarle in rendimento di grazie. Successivamente si legge nel salmo l’ammirazione costante per le meraviglie e i progetti in nostro favore compiuti dal Signore. E poi l’obbedienza serena al Padre in quell’”ecco, io vengo”. Se vogliamo davvero seguire Gesù – ha proseguito il Vescovo – dobbiamo innanzitutto fidarci di Lui e imparare ad accettare i suoi progetti anche quando questi risultano incomprensibili”. Nella lettura dal Libro di Giona si parla dell’uomo che fugge da Dio e poi si trova nel pericolo. Il male lo ingoia e rimane nella bocca della balena tre giorni e tre notti simbolo della sepoltura di Gesù. Poi la balena lo rigetterà fuori e Giona dovrà ripartire per quella parrocchia difficile che era Ninive. Quante vie di salvezza passano attraverso esperienze di angoscia, di morte. La situazione di Giona rispecchia la condizione esistenziale dell’uomo, condizione di sofferenza a cui nessuno può sfuggire. Quante persone soccombono sotto l’angoscia, perchè non trovano la via della preghiera. La preghiera richiede umiltà, apre una ferita dentro di noi, ci obbliga a scavare, tra fango e macerie, per raggiungere la sorgente che zampilla acqua pura per la vita eterna”.

Nell’ultima parte della lectio il Vescovo si è soffermato sul salmo 130 (129) in particolare sui gesti, le grida, i simboli, l’abisso, il baratro e le parole preghiera, colpe, perdono, misericordia, redenzione. Il profondo sta a significare una situazione disperata, come il naufrago, la disperazione su di sé che ci porta a dire: chi sono io davvero? L’orante porta su di sé il grido del suo popolo. Concedici o Signore – ha concluso il Vescovo – nel sabato santo il dono del silenzio per non chiudere gli occhi al dolore del mondo”.

Testo guida e audio integrale del Quaresimale

EP