“La Messa crismale mostra la bellezza e la grandezza del sacerdozio ministeriale, nato nel cenacolo unitamente all’Eucaristia e posto al servizio di quella comunione essenzialmente eucaristica che è la Chiesa”. Queste le parole del Vescovo Armando, giovedì 29 marzo Giovedì Santo nella Cattedrale, nella Messa crismale. Il Vescovo assieme ai presbiteri della sua diocesi manifesta, a conclusione del cammino quaresimale, il dono dell’unità nel rendere testimonianza alla carità che ci fa uno in Cristo, il quale “ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati”.
“Se volessimo trovare una prefigurazione della Messa crismale – ha sottolineato il Vescovo – la si potrebbe individuare nel gesto compiuto da Maria di Betania, che “prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo” (Gv 12,3). Il profumo è comunicazione, desiderio di relazione. E la logica del profumo d’amore è espandersi nella totalità di coinvolgente e riconoscibile gratuità. Il profumo è l’amore che riempie la casa e si estende a tutti. Se il profumo è simbolo del Dio amore, di amore donato si può solo morire, perché si ama fino a dare la vita”.
testo integrale Omelia – Messa crismale