Continuità nell’opera pastorale

Don Luciano Gattei parroco a San Michele al Fiume

Alle soglie del centenario della parrocchia “Regina della Pace” (fondata nel 1922 e comprendente anche S. Filippo sul Cesano) ciò che si presenta ai fedeli è una nuova prospettiva comunitaria e non un semplice cambio di sacerdoti. Questo è emerso domenica 6 settembre, durante la Santa Messa di insediamento del nuovo parroco don Luciano Gattei e del suo collaboratore don Pasquale Caponio. Davanti ad un’assemblea numerosa in cui erano presenti anche rappresentanti della parrocchia di S. Andrea di cui don Luciano mantiene la titolarità, il vescovo Armando ha voluto sottolineare l’importanza della continuità nell’opera pastorale con quella del “mite” don Michele Giardini, succeduto nel 2010 a don Stefano Maltempi “vulcano con le ginocchia piegate davanti all’Eucarestia”. Ai presbiteri concelebranti (tra i quali don Lanfranco, guida spirituale di don Luciano e don Pasquale all’epoca del seminario) il Vescovo ha ricordato l’importanza di essere “sentinelle”, rileggendo così il capitolo 33 del profeta Ezechiele: il pastore deve vigilare sul suo popolo per riconoscere al suo interno i più poveri; il sacerdote è sentinella delle relazioni, per incoraggiare i fedeli a stabilire una comunione effettiva nella quotidianità, per favorire la correzione fraterna. È stato forte anche il richiamo all’umanità del prete e alla necessità di sostegno da parte dei laici.  Dalle parole del Vescovo i fedeli hanno ricevuto in consegna una nuova comunità pastorale, formata dalle tre parrocchie di Mondavio, S. Michele e S. Andrea, di cui don Michele sarà coordinatore: una sinergia effettiva e affettiva, come ha sottolineato, per rispondere alle nuove sfide poste alla Chiesa. “Chi ben inizia è a metà dell’opera”: così ha esordito nel suo messaggio alla comunità il neo-parroco don Luciano, che ha ricordato la sua esperienza di cappellano (1980-86), ammettendo di essere “cresciuto” nel frattempo e di essere giunto a questo nuovo incarico “in trepidazione”. “La mia preghiera è che mi chiediate tutto, perché io possa dare più che posso. Eccomi”. La comunità ha ringraziato don Michele per aver accompagnato all’incontro con Gesù i bambini, le coppie, gli adulti, facendo di ogni liturgia una ricca catechesi, augurandogli, con l’aiuto dello Spirito, di proseguire efficacemente la sua opera. “Vorrei dirvi che veglierò su di voi dall’alto… della collina”, ha concluso don Michele, “ma c’è già Chi lo fa; quindi vi prometto che pregherò per voi e vi chiedo di farlo per me”.ù

a cura di LM – PL