Mandato pastorale dei sacerdoti della Diocesi

Le comunità parrocchiali si rinnovano

Papa Francesco ha chiesto alla Chiesa sparsa nel mondo, quindi ad ogni Diocesi, di vivere questo tempo di profondo cambiamento come una grande opportunità per operare la conversione missionaria di tutta la pastorale. Continuamente ci ricorda con il suo magistero che esistiamo solo per questo, per donarci e per condividere con la famiglia umana il nostro unico grande tesoro: Gesù Cristo e il suo Vangelo.

La diocesi esprime questa sua indole missionaria in maniera particolarmente feconda attraverso le parrocchie che portano il lievito, la luce e il sale dentro la vita del mondo e fanno accadere la Chiesa tra le case degli uomini.

In questo senso, le comunità parrocchiali sono chiamate a incarnare la fraternità, per essere germe del Regno, in un rapporto costitutivo con la diocesi e con il territorio.

Innanzitutto, la parrocchia, ogni parrocchia, è una realtà in relazione, mai autonoma. È se stessa nella diocesi. E il parroco non è solo colui che presiede la comunità, ma proprio in virtù della sua comunione con il vescovo e con il presbiterio della Chiesa locale, preserva la parrocchia dell’autosufficienza e dall’isolamento. Per questo è nominato e inviato dal vescovo. La parrocchia non può fare a meno della diocesi ed ha bisogno anche di rigenerarsi collaborando sempre di più e a tutti i livelli con le altre parrocchie nella zona pastorale.

Il territorio poi, oltre ad essere la condizione essenziale perché si determini quell’appartenenza che dice il senso comunionale di tutta la Chiesa (ogni battezzato per il solo fatto di abitare in quel territorio può e deve sentirsi a casa e di casa nella sua parrocchia), è anche lo spazio della missionarietà della comunità cristiana. La parrocchia ha diretta responsabilità nei confronti di tutti i bisogni che emergono dal territorio. Esiste per tutti, vuole essere vicina a tutti, accanto soprattutto a coloro che sono spinti ai margini e scartati, a quelli che per la loro condizione di grande fragilità hanno fame e sete di vita e giustizia.

In questa prospettiva, superando logiche campanilistiche, siamo chiamati ad accogliere con fiducia i cambiamenti proposti e a promuovere lo stile sinodale dell’apertura e del servizio.

Il vescovo in comunione con gli organismi di partecipazione e discernimento propone la seguente ridistribuzione delle forze e chiede ai consigli pastorali parrocchiali non solo di accogliere, ma di sostenere con grande senso di responsabilità i cambiamenti indicati:

Don Luciano Torcellini, attuale parroco di Santa Maria Assunta in Cattedrale a Fano, ha dato le dimissioni per raggiunti limiti di età e si rende disponibile a collaborare con la comunità pastorale del centro storico di Fano

Don Giorgio Giovanelli, attuale parroco della parrocchia di Santa Maria Goretti in Fano, assumerà il ministero di parroco nella parrocchia di Santa Maria Assunta in Cattedrale a Fano

Don Matteo Pucci, attuale vicario parrocchiale di Santa Maria Goretti in Fano, inizierà il suo ministero di parroco nella parrocchia di Santa Croce in Calcinelli

Don Giuseppe Marini, attuale parroco della Gran Madre di Dio in Fano, diventerà parroco della parrocchia di Santa Maria Goretti in Fano

Don Francesco Londei, attuale parroco della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, Marco e Severo in Montefelcino e di San Giuseppe Lavoratore in Sterpeti, diventerà parroco della Gran Madre di Dio in Fano

Don Gabriele Micci, attuale vicario parrocchiale per le parrocchie del Cuore Immacolato di Maria in Frontone e dei Santi Biagio e Abbondio in Serra sant’Abbondio, inizierà il suo ministero di parroco nelle parrocchie dei Santi Pietro e Paolo, Marco e Severo in Montefelcino e di San Giuseppe Lavoratore in Sterpeti

Don Njeremo Cesario Matias offrirà la sua collaborazione nelle parrocchie del Cuore Immacolato di Maria in Frontone e dei Santi Biagio e Abbondio in Serra sant’Abbondio condividendo il suo ministero con don Filippo Fradelloni nella zona pastorale di Pergola

Lasciare, ripartire, lasciar andare, accogliere chi arriva, sono tutte scelte impegnative ed esigeranno necessariamente una certa sofferenza e fatica. Vogliamo comunque viverle tutti affidandoci al Signore. Lui ci assicura che chi trattiene perde e chi invece dona la vita a piene mani, la guadagna e la moltiplica.

Le nomine oggi annunciate andranno in vigore all’inizio del nuovo anno pastorale, secondo un calendario che verrà concordato con ogni comunità e presbitero.