Presentato il libro “Io sono Joy”

“Dio che ha cambiato la mia sofferenza in gioia”

Venerdì 3 settembre, nella Chiesa di Santa Maria del Gonfalone, si è tenuta la presentazione del libro “Io sono Joy. Un grido di libertà dalla schiavitù della tratta” di Maria Pia Bonanate con la prefazione di Papa Francesco. Tantissime persone, nel rispetto del nome anti – Covid vigenti, hanno preso parte a questa iniziativa promossa dal settore adulti dell’Azione Cattolica diocesana in collaborazione con l’Oasi dell’Accoglienza di Maria Chiera e diverse associazioni territoriali e realtà diocesane, in vista della prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato in programma domenica 26 settembre.

Ad aprire la serata Laura Giombetti, presidente diocesana dell’Azione Cattolica, che nel ringraziare e introdurre la giornalista Anna Rita Ioni, che ha moderato la serata, ha sottolineato come queste tematiche sono al centro dell’attenzione del percorso annuale dell’AC. A prendere la parola poi, per un saluto, il vescovo Armando, che non ha voluto mancare a questo appuntamento.

“Mi avevano rubato tutto, il nome, la dignità, il corpo, l’anima, la libertà e il futuro. Ero una delle migliaia di schiave, vittime della tratta, che vivono e muoiono nei sotterranei della storia. Oggi sono ritornata a essere il significato del mio nome: gioia. Gioia di vivere, di amare, di donare, d’inventare ogni giorno la vita e la speranza!” – così leggiamo nel retrocopertina del libro e così è iniziata la presentazione del libro.

A dialogare con Anna Rita Ioni, l’autrice Maria Pia Bonanate, Suor Rita Giaretta che ha accolto Joy e la protagonista Joy Ezechiel.

“Dall’incontro con Joy, piena di gioia, spontanea, bella è nato questo libro – afferma l’autrice. A Caserta lei lavorava per la cooperativa sociale legata a Casa Rut, dov’era ospitata da suor Rita Giaretta e accennandomi la sua storia di rinascita, ho deciso di scriverla”.

Joy ha 23 anni quando, a Benin City, viene convinta da un’amica a partire per l’Italia con la promessa di un lavoro. Salvata dal naufragio, al suo arrivo in Italia scopre che il lavoro promesso è “la strada”, dove la madam l’obbliga a prostituirsi con il ricatto del woodoo e di un debito di 35.000 euro. A Castel Volturno, in Campania, diventa schiava, vittima di abusi e violenze. Ma Joy, anche nei momenti più drammatici, sorretta dalla forza atavica delle donne della sua terra, non smarrisce mai la fiducia in Dio.
“Ora con questo libro – afferma Joy Ezechiel – la mia vita è leggera. Ora voglio essere protagonista della mia vita, senza più pesi, lasciandomi il mio passato alle spalle e vivendo a testa alta”.

Continua poi suor Giaretta – “Gesù quando libera le persone, le rimette fisicamente in piedi, a testa alta, e questo è accaduto a Joy”. Prosegue la Bonanate – “Joy è stata tradita da una amica del suo Paese e si è ritrovata schiava, ma avuto il coraggio dopo numerosi abusi, aborti e violenze di rinascere. Ora Joy si è lasciata alle spalle quel mondo, si è diplomata come OSS, ha lavorato nella cooperativa sociale di Casa Rut e ora inizierà l’università a Roma”.

Infine, Joy, rivolgendosi ad un pubblico visibilmente emozionato afferma – “non c’è scarto che non può fiorire, ed è proprio Dio che ha cambiato la mia sofferenza in gioia perché Dio non dorme ed è sempre in orario”. La presentazione del libro è stata allietata dalla musica della kora del griot Jabel Kanuteh.

Questo evento è stato il secondo appuntamento fanese all’interno della manifestazione regionale “Se vuoi la pace, prepara la pace” ideata dall’Università per la Pace delle Marche e cofinanziata dalla Regione Marche ai sensi della L.R. 9/2002 e s.m.i. .

 

Michele Montanari