Inizierà il 29 novembre

La Novena dell’Immacolata

Il 29 novembre inizieremo la Novena dell’Immacolata, a Santa Maria Nuova, predicata da Mons. Giovanni Tonucci, in preparazione alla solenne celebrazione dell’8 dicembre presieduta dal Vescovo Armando, con la presenza delle autorità della città di Fano.
Quest’anno, per la celebrazione – dato che è l’anno dedicato al Sommo poeta – propongo una riflessione mariana, attraverso la lettura suggerita dallo stesso Dante. Siamo tutti a conoscenza dell’amore profondo che l’Alighieri aveva verso la Vergine Santissima e i versi che proponiamo lo dimostrano ampiamente:«Vergine Madre, figlia del tuo figlio, / umile e alta più che creatura, / termine fisso d’etterno consiglio, / tu se’ colei che l’umana natura / nobilitasti sì, che ‘l suo fattore / non disdegnò di farsi sua fattura».
È unica la Vergine Maria! Non esiste altra creatura così grande, così piena di grazia.
Dante ha dinanzi a sé il Vangelo di Luca, si commuove alle parole dell’angelo: «Piena di Grazia, il Signore è con te». Vede il messaggero celeste, l’arcangelo Gabriele, che s’inchina di fronte ad una donna, proponendole l’evento straordinario della maternità divina. Ed ecco la reazione e la meraviglia del Sommo Poeta che riflette sulle parole del messaggero celeste: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio». Ed ecco la meraviglia di Dante: «È Sposa dello Spirito Santo una femmina mortale fatta madre dell’immortale Iddio!?». Che meraviglia!
Finalmente il progetto di Dio si è realizzato in pienezza! Si è partiti da: «Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno» (Genesi 3,15) e si prosegue nel tempo: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa «Dio con noi» (Isaia 7,14) e si conclude con: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto» (Luca 1,38).
Maria è un grandissimo dono. È il più bel dono che Dio ha fatto all’umanità.
Come non tener presente il grido della donna meravigliata dalle parole pronunziate da Gesù: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». Ma egli rispose: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!» (Luca 11,27-28).
Un’ultima riflessione: Maria da Cristo è stata consegnata all’umanità dall’alto della croce, poco prima di morire. È nostra madre e non conosce le parole «non posso» e «non voglio». Il sommo poeta conoscendo la disponibilità materna della Vergine proclama: «Donna, se’ tanto grande e tanto vali, / che qual vuol grazia e a te non ricorre,/ sua disïanza vuol volar sanz’ali».

P. Giancarlo Mandolini