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Secondo Quaresimale guidato dal Vescovo. L’unzione di Betania e lo ‘spreco dell’amore’

L’unzione di Betania e lo ‘spreco dell’amore’ è stato il filo conduttore del secondo Quaresimale guidato dal Vescovo Armando in Cattedrale lunedì 14 marzo, animato dalla Cappella Musica del Duomo di Fano e trasmesso anche in diretta sul sito www.fanodiocesi.it. “Nell’ungere i piedi di Gesù – ha sottolineato il Vescovo – Maria si fa sua serva, anzi “sposa”; anche Gesù si presenterà come lo Sposo ripetendo lo stesso gesto verso la comunità dei discepoli nell’ultima cena. Poi Maria fa un gesto scandaloso: “cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli”. In Oriente le donne non possono andare mai con i capelli sciolti, solo il marito può vedere i capelli della sua donna. Quindi Maria di Betània, per asciugare i piedi di Gesù, si toglie il velo e si scioglie i capelli nel gesto tipico della sposa davanti allo sposo. Il gesto di Maria è un atto di consacrazione sponsale, un gesto di intimità nuziale. E lo stesso unguento profuma i piedi dello Sposo e il capo della Sposa. Betània, casa della povertà, ora è piena del profumo della vita e dell’amore. Giuda critica il gesto di Maria con una dura reazione, ritenendolo uno spreco”. Rimanendo sulla figura di Giuda il Vescovo ha messo in evidenza come quest’ultimo svaluti l’amore. “Giuda dà un prezzo alla persona di Gesù, ma l’Amore non ha prezzo! Maria svaluta il denaro, Giuda svaluta l’Amore! Maria consacra Gesù come Messia, Giuda dissacra l’Amore e lo svenderà per trenta denari! Maria è l’icona della gratuità, Giuda è l’immagine del calcolo meschino e interessato, che prende e pretende per sé, uccide il dono e precipita nella notte del cuore”. Ha approfondito poi alcune parole chiave: il banchetto, l’unzione, il profumo effuso, la gratuità nuziale, la totalità dell’amore. “L’amore sovrabbonda  – ha concluso il Vescovo – non dove si fanno molte cose, ma dove si dà tutto di sé, secondo l’insegnamento di Gesù”.