“L’onnipotenza di Dio: morire per chi si ama”
Il tema centrale del quinto Quaresimale guidato dal Vescovo Armando lunedì 4 aprile in Cattedrale e animato dai docenti e dagli allievi dell’Istituto Diocesano di Musica Sacra è stato “L’onnipotenza di Dio: morire per chi si ama” (Gv 13,1-15). “Giovanni in questo brano – ha sottolineato il Vescovo – sembra si voglia spingere oltre, perché si domanda che significato abbia quell’Eucaristia che si celebra ormai abitualmente, tutte le settimane e talora tutti i giorni. E si dà una risposta grandiosa: fare Eucaristia significa lavarsi i piedi gli uni agli altri, significa cominciare ad amare qualcuno. Fare Eucaristia, dunque, non è un rito, non è un precetto da osservare, non è neanche la mera partecipazione a un ripetitivo appuntamento settimanale. Perché l’Eucaristia celebrata in chiesa si compia, è necessario vivere ogni giorno secondo la logica indicata da Gesù, che è quella di servire i fratelli, prendendosi cura di chi ci sta accanto. Se quindi il comportamento quotidiano non è improntato al servizio verso gli altri, in particolare i bisognosi, l’Eucaristia vissuta in chiesa che senso ha?”. Il Vescovo si è poi soffermato sul gesto di Gesù di lavare i piedi ai discepoli. “Col lavare i piedi ai discepoli, Gesù vuole indicarci chi è Dio e tutta la sua potenza, un’onnipotenza ben diversa da quella che potremmo immaginare e che implicherebbe totale libertà d’azione, miracoli, punizione dei malvagi. Niente di tutto ciò. La potenza di Dio è quella di inchinarsi e servire gli amati, perché il potere dell’amore è solo servire. E’ potente solo colui che serve, è grande solo colui che si mette a servizio. L’onnipotenza di Dio è poter morire per i suoi figli, poter morire per chi si ama. Per questo la lavanda dei piedi è un gesto di rivelazione, è un’immagine che anticipa la croce, dove Dio manifesterà in maniera massima la sua potenza. E’ questa la vera immagine di Dio: un Dio con il grembiule, perché Dio è l’amore e l’amore è servire”. Il Vescovo ha poi posto l’accento sull’amore di Gesù, amore sino alla fine. “Lui non lascia le cose a metà, il suo amore non si spegne, non si raffredda, non sfugge il pericolo, non rinuncia per la vergogna, non cambia per opportunismo, non esige cambiamenti e attitudini particolari, sa pazientare e attendere, guarda tutto di noi con speranza invincibile, non si aspetta contraccambio. Se ti prende per mano e ti promette di amarti sino alla fine, sarà esattamente così”.
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