Domenica 26 giugno si è tenuto l’incontro delle famiglie di Metropolia

“La vera libertà è quella di poter amare e servire l’altro”

Domenica 26 giugno si è svolto, nell’assolato parco Miralfiore di Pesaro, l’incontro delle famiglie di Metropolia, in occasione dell’incontro mondiale di Roma.
Tantissime le famiglie delle tre Diocesi, di Pesaro, Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola e Urbino, Urbania, S. Angelo in Vado, che hanno affollato l’anfiteatro Pesarese per vivere un momento di gioia e condivisione insieme ai rispettivi Vescovi, un momento bello di Chiesa che ha testimoniato l’unità delle stesse attorno ad un unico obiettivo: essere famiglia.
Presente alla celebrazione anche Padre Constantin Cornis (Parrocchia di San Giovanni di Prislop, Diocesi Ortodossa Romena d’Italia) che ha voluto portare il suo saluto a nome della chiesa ortodossa.
Il fulcro dell’incontro è stato la celebrazione della Santa Messa presieduta dai tre Vescovi, Mons. Sandro Salvucci, il Vescovo Armando e Mons. Giovanni Tani che hanno salutato benevolmente questa collaborazione tra gli uffici famiglie delle rispettive diocesi.
“Il cammino di Gesù è un cammino verso l’amore più grande – ha detto il Vescovo di Pesaro nell’omelia – un cammino capace di liberarci dalla presunzione di chi crede che seguire Gesù voglia dire avere successo, salire sul carro dei vincitori. Gesù non ci offre le sicurezze di questo mondo ma ci propone una via di libertà”.
Liberi dal rischio di perseguire false prospettive, liberi dai legami asfissianti e da ciò che ci paralizza nelle scelte e liberi dalla fatica che ci fa rimpiangere ciò che abbiamo lasciato dietro di noi.
“La libertà di fare ciò che ci pare – ha proseguito Mons. Salvucci – è una falsa libertà, la vera libertà è quella di poter amare e servire l’altro, la famiglia è un laboratorio d’amore di condivisione e perdono dove vivere questa libertà”.
Citando don Tonino Bello, il Vescovo ha poi ricordato come la famiglia è un “agenzia periferica della trinità” in cui si vive la stessa dinamica d’amore, uno specchio che riflette la comunione trinitaria.
“Siate segno dell’amore di Dio nelle vostre comunità, nelle parrocchie e nelle famiglie – ha infine esortato Mons. Salvucci – siate ministri ovvero piccoli servitori capaci di amare l’altro”.
Anche mons. Giovanni Tani e il Vescovo Armando hanno voluto portare il proprio saluto e il proprio pensiero al termine della celebrazione, prima del mandato finale con la consegna della preghiera alle famiglie.
Mons. Tani ha ripreso e sottolineato quanto detto dal confratello Salvucci e da P. Constantin Cornis ricordando come la Chiesa, declinata al suo interno nelle 4 chiese (di mattoni, comunità, di coppie e casa interiore) tenda all’unità di una Chiesa Famiglia sempre accogliente nell’Amore. Le famiglie che stanno vicine ad altre famiglie sono luce e sale nei gesti di ogni giorno, hanno compreso cosa significa essere chiesa in uscita, improntata all’accoglienza, vera chiesa domestica e fondamentale palestra di relazione.
il Vescovo Armando ha invitando i presenti a coltivare le virtù umane e civili partendo dalla base. “Le coppie – ha detto – hanno bisogno di una periodica revisione, di fermarsi e di ascoltarsi, hanno bisogno del Rammendo, ovvero di non buttare tutto all’aria alle prime difficoltà incontrate ma di ricomporre la propria essenza poiché la Grazia presuppone la Natura!”
Dopo la celebrazione l’incontro è proseguito con un momento di festa in musica e con alcune testimonianze sulla vita della famiglia e sulle sfide che l’attendono in questa nostra società complessa e multiforme. “Nell’amore non c’è posto per provare dispiacere a causa del bene dell’altro ma il vero amore è esultare dei successi dell’altro – hanno raccontato alcune famiglie all’incontro – Il cammino di coppia non è semplice si deve accettare il fatto che ognuno ha doni differenti e percorre la strada della vita con tempi diversi. Nella logica dell’amore Cristiano le radici dell’amore però in ogni momento devono nutrirsi di giustizia solo così, rivestiti di umiltà, riceveremo la grazia del Signore”
L’incontro di Pesaro è stato sicuramente un primo segno bello e importante di un cammino unitario di Chiesa che sta iniziando e che siamo chiamati a vivere come dono e grazia per tutti, un cammino che vede le famiglie come protagoniste e apripista.

Marco Gasparini