Ci uniamo alla preghiera di tutte le Chiese e del mondo intero per la morte di Benedetto XVI, raccogliendo dalla sua vita il desiderio di continuare ad essere “umili operai nella vigna del Signore”. Lo ricordiamo nelle parole che rivolse ai giovani a Loreto e che rappresentano per la Chiesa un invito a “uscire” senza paura, come Papa Francesco, suo successore, sta continuando a dirci:
«Prima di sciogliere questa nostra assemblea, lasciamo pertanto per un momento l’”agorà“, la piazza, ed entriamo idealmente nella Santa Casa. C’è un legame reciproco tra la piazza e la casa. La piazza è grande, è aperta, è il luogo dell’incontro con gli altri, del dialogo, del confronto; la casa invece è il luogo del raccoglimento e del silenzio interiore, dove la Parola può essere accolta in profondità. Per portare Dio nella piazza, bisogna averlo prima interiorizzato nella casa, come Maria nell’Annunciazione. E viceversa, la casa è aperta sulla piazza: lo suggerisce anche il fatto che la Santa Casa di Loreto ha tre pareti, non quattro: è una Casa aperta, aperta sul mondo, sulla vita, anche su questa Agorà dei giovani italiani». (Benedetto XVI, Agorà dei giovani Italiani, Loreto, 2 settembre 2007)
don Francesco Pierpaoli
Vicario per la Pastorale
Messaggio in occasione della morte del Papa emerito Benedetto XVI
Pubblichiamo di seguito il Messaggio della Presidenza della CEI per la morte del Papa
emerito Benedetto XVI. Nel testo vengono riportate anche alcune indicazioni liturgiche.
La Chiesa in Italia esprime profondo cordoglio per la morte del Papa emerito Benedetto
XVI. Ritornano le parole della “declaratio” del 10 febbraio 2013, quando rinunciò al
ministero petrino: «Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore,
con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio». Anche nel momento della
debolezza umana, ha dimostrato la forza che viene dalla fede in Cristo (2Cor 12,10) e
l’importanza di una relazione profonda che nasce dalla preghiera nello Spirito (Gd 20).
In queste ore risuona nel cuore di ciascuno di noi il suo invito a «sentire la gioia di essere
cristiano, perché Dio ci ama e attende che anche noi lo amiamo». La sua vita fondata
sull’amore è stata un riflesso della sua relazione con Dio e, nell’ultimo tratto della sua
esistenza, ha reso visibile questa relazione con il Signore, custodendo il silenzio.
Ringraziamo il Signore per il dono della sua vita e del suo servizio alla Chiesa: testimonianza
esemplare di quella ricerca incessante del volto del Signore (Sal 27,8), che oggi può
finalmente contemplare faccia a faccia (1Cor 13,12).
La Chiesa in Italia, in particolare, gli è riconoscente per l’impulso dato alla nuova
evangelizzazione: ricordiamo l’esortazione, rivolta in occasione del Convegno Ecclesiale
Nazionale di Verona, a portare «con rinnovato slancio a questa amata Nazione, e in ogni
angolo della terra, la gioiosa testimonianza di Gesù risorto, speranza dell’Italia e del
mondo».
In questo momento, facciamo nostra la sua preghiera alla Vergine di Loreto, a cui affidiamo
la sua anima: «Proteggi il nostro Paese, perché rimanga un Paese credente; perché la fede
ci doni l’amore e la speranza che ci indica la strada dall’oggi verso il domani. Tu, Madre
buona, soccorrici nella vita e nell’ora della morte».
Invitiamo le comunità locali a riunirsi in preghiera e a celebrare la messa in suffragio del
Papa emerito Benedetto XVI. È opportuno utilizzare uno dei formulari proposti dal Messale
Romano per le Messe dei defunti «Per il Papa» (pp. 976-977). Nei testi si dovrà aggiungere
la dicitura «il Papa emerito Benedetto XVI». Precisiamo, inoltre, che nella colletta dello
schema B e nell’orazione sulle offerte dello schema A si dovrà dire «il tuo servo, il Papa
emerito Benedetto XVI».
LA PRESIDENZA
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA