Sabato 20 maggio 2023, nel carcere di Fossombrone, si è svolta una preghiera dedicata alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona. Tante persone erano presenti a questo momento importante: gli ospiti del carcere e le persone che vi lavorano, i giovani, i sacerdoti, Mons. Armando Trasarti amministratore apostolico e anche autorità politiche e civili. Erano presenti anche due giovani ragazze dall’Ucraina: Hanna ed Elena. I primi di maggio i giovani maggiorenni che in questa estate andranno alla GMG hanno ricevuto l’invito a questa preghiera. In tanti hanno risposto di sì e quel sabato mattina si sono ritrovati a Fossombrone per preparare le ultime cose e poter entrare poi nel carcere. Hanno portato con loro i due simboli italiani che saranno portati alla GMG: La statua della Madonna di Loreto e il Crocifisso di San Damiano.
Tutti i giovani sono entrati in carcere accompagnati da un canto e portando i due simboli. Così è iniziata la preghiera e importanti sono state le parole dell’Evangelista Luca: “Maria si alzò e andò in fretta”, che sono il tema centrale della prossima giornata a Lisbona. Sono seguite letture, preghiere, tante parole, canti, gesti, e scambi di doni. Quattro giovani hanno preso la parola raccontando la loro esperienza a delle GMG passate e mentre tutti portavano ai piedi della Madonna di Loreto un cero, gli ospiti del carcere hanno potuto prendere un rosario benedetto nella Santa Casa ed è stato davvero bello vedere la loro gioia e la loro delicatezza nel prenderlo in mano. Ma anche i detenuti hanno pensato a ben tre doni da fare ai giovani, realizzati proprio con le loro mani. Il primo regalo è stata un’icona incompleta, a simboleggiare il fatto che i giovani hanno tutto il futuro per poter terminare la loro opera più grande, che è la vita. Secondo dono: una grande bandiera italiana cucita da loro, che si vedrà sicuramente sventolare in cima al gruppo dei giovani della diocesi. Per terminare con uno scrigno in legno fatto ed inciso a mano da loro, per poter contenere e conservare le bellezze della GMG. Ma non è finita qui perché le parole di Damiano (un detenuto del carcere) hanno toccato il cuore di tutti. Damiano ha lanciato un forte messaggio ai giovani presenti e non solo, dicendo che i giovani sono la candela della speranza per il futuro, una candela che non deve spegnersi mai. Hanno preso la parola anche le due giovani ucraine, raccontando della guerra ma anche e soprattutto degli aiuti, della speranza, del desiderio di pace. Al termine della preghiera, la direttrice del carcere ha ringraziato tutti i presenti dicendo che è proprio grazie a momenti come questo che il carcere non è un luogo di reclusione, ma è una casa dove, anche se non sembra, è viva e presente la libertà. Da questo tempo passato insieme tutti sono usciti col sorriso e anche qualche lacrima di commozione, perché i gesti, gli oggetti ma soprattutto le parole sono state un vero e proprio scambio di doni. Tutti si sono salutati, con la promessa di rivedersi una volta tornati dalla GMG.
Ginevra Burattini