P. Colombano: scompare il frate amato dai fanesi

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Alle ore 9.15 del 7 maggio 2008, presso l’infermeria dei Cappuccini a Macerata, è tornato alla casa del Padre Fra Colombano, frate cappuccino che per tanti anni ha vissuto presso il convento di S. Paterniano. P. Colombano lo si può tratteggiare con tre pennellate…

– un forte amore per la Madonna e la sua peregrinatio con l’immagine della Madonna di Fatima per l’intera regione Marche ed in modo particolare nella nostra Diocesi di Fano;

un senso vivo dell’apostolato del confessionale e della sacramento della riconciliazione;

una mano sempre tesa alle persone che lo sapevano essere presente e costante all’interno della Basilica.

«Credo che per tutti noi cristiani e ricercatori di Dio – ha affermato il Vescovo – una figura come quella di P. Colombano ci sia di insegnamento per vivere con maggiore e purificata devozione l’amore alla Madre di Dio, maggiormente in questo mese di maggio a lei dedicata e, possiamo affermare, che la Madonna lo ha premiato per il suo grande amore verso di lei chiamandolo a se proprio in questi giorni. La preghiera del Rosario è il segno che Dio non si stanca di dirci “ti voglio bene, voglio il tuo bene, proprio come tra due innamorati. Ecco perché il Rosario lo consiglio particolarmente ai giovani». P. Colombano era nato a Fermo il 3 febbraio 1917; aveva vissuto il noviziato come giovane cappuccino presso il convento di Camerino il 9 agosto del 1936. La Professione semplice viene celebrata il 31 agosto del 1937 e la Professione Solenne il 3 febbraio del 1941 alle soglie della seconda guerra mondiale. L’ordinazione sacerdotale il 18 giugno 1944.«La figura di P. Colombiano ci ricorda inoltre – afferma Mons. Trasarti – che per noi sacerdoti il sacramento della confessione va vissuto con più fedeltà e passione, perché tramite questo prezioso strumento che la Chiesa ci dona possiamo fasciare, curare, guarire e recuperare tante persone ferite dalla vita lungo la loro esistenza. Siamo grati a questo silenzioso ed umile frate cappuccino che nella nostra Diocesi, ed in particolar modo nella città di Fano, ha fatto tanto del bene con uno stile improntato nella semplicità, nel nascondimento e nella fedeltà al proprio ministero sacerdotale». E lo ricordano proprio in questa ottica tutti i sacerdoti della Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola per lo stile della predicazione e dell’amore alla Madonna che ha portato P. Colombano a percorrere in lungo e in largo il territorio diocesano, quasi ogni singola parrocchia e luogo mariano.«Nella società odierna, frantumata in tante richieste ed esigenze tra di loro molteplici e variegate, – ribadisce il Vescovo – l’esempio di P. Colombano presente ogni giorno nella nostra Basilica che accoglie le spoglie del patrono della città S. Paterniano, sprona laici e sacerdoti a vivere bene ciò a cui siamo chiamati a svolgere, sapendo che la fedeltà nel poco genera fedeltà nel molto e per tanti, come ci ricorda il Vangelo. Raccogliamo, pertanto, la preziosa eredità che questo frate cappuccino tanto amato dai fanesi – prosegue il Vescovo – ci lascia: prima di suonare in parrocchia, per sapere se c’è il parroco, dovremmo passare in chiesa e trovarlo raccolto in preghiera. So bene che per i miei sacerdoti non sempre questo è possibile, ma ci fa bene sapere che un nostro confratello sacerdote cappuccino, ce lo abbiamo ricordato per tanti anni con fedeltà rigorosa. Ricordiamolo quale fedele sentinella della misericordia». I funerali, presieduti da Mons. Trasarti e da numerosi PP. Cappuccini e sacerdoti diocesani, si svolgeranno giovedì alle ore 15 presso la Basilica di S. Paterniano. Il Vescovo, a nome dei sacerdoti, dei diaconi, dei religiose e delle religiose, esprime un forte senso di vicinanza e radicato credo nella fede del Cristo Risorto come famiglia della Chiesa diocesana di Fano alla fraternità cappuccina della comunità di Fano e delle Marche.

Don Giacomo Ruggeri
Portavoce del Vescovo