Il Vescovo? Padre dei suoi preti. Un convegno e un libro

preti.jpg“Approfondire la conoscenza del presbiterio dai punti di vista storico, teologico ed esistenziale e delle sue relazioni con il vescovo e con i diaconi permanenti”. Questo l’obiettivo principale del Convegno nazionale dell’Unione apostolica del clero (Uac), in corso a Ortona (Pescara) sul tema: “Il presbiterio nella storia, nella teologia, nelle nostre Chiese particolari”. Dal Concilio in poi… – spiegano gli organizzatori – “si parla di presbiterio come di una famiglia nella quale il vescovo è padre; una famiglia spirituale fondata sul sacramento dell’Ordine la cui prima caratteristica è la fraternità”. Lo afferma anche la Presbiterorum ordinis, dove si parla di “intima fraternità sacramentale” come “legame ontologico, prima ancora che affettivo e operativo”. In questa prospettiva, centrale è il rapporto del sacerdote con il vescovo: un ”rapporto filiale” talmente “costitutivo” dell’identità del prete che già S. Ignazio di Antiochia, scrivendo agli inizi del secondo secolo ai cristiani di Smirne, ammoniva: “Nessuno compia qualche azione riguardante la Chiesa senza il vescovo”. Tra i relatori del Convegno, don Maurizio Tagliaferri, della Facoltà teologica dell’Emilia Romagna, don Antonio Torresin, responsabile della formazione permanente del clero di Milano, e don Luca Bressan, della Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale.

 

IL LIBRO

Ogni presbitero viene ordinato per essere membro di un presbiterio: realtà che Giovanni Paolo II ha descritto come mysterium-sacramentum. È proprio in questa comunità che il Vescovo e i suoi preti, anche religiosi, sperimentano la Comunione da cui nasce la Chiesa e di cui sono ministri. La lex orandi (“Rito delle ordinazioni”) fa espresso riferimento all’aggregazione al presbiterio chiedendo a Dio per il neo-ordinato la presbyterii dignitatem. Il Vaticano II ed il Magistero successivo, riprendendo un dato della Tradizione, hanno distintochiaramente il presbiterio, Vescovo e preti insieme al servizio di una Chiesa particolare, dalla fraternità presbiterale, che lega tuttii preti in forza del sacramento dell’ordine. Di fronte alla tentazione, mai vinta, della separazione tra dimensione sacerdotale e dimensione pastorale nel ministero e nella vitadei preti la teologia del presbiterio costituisce un significativo contributo per un’articolazione vera tra queste dimensioni.

G. FRAUSINI, Il presbiterio. Non è bene che il vescovo sia solo, Cittadella, Assisi 2007, pp. 320.