SYDNEY- Sabato la veglia e domenica la Messa con il Papa all'Ippodromo

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Al termine dell’Incontro Ecumenico, il Santo Padre ha raggiunto la Sala Capitolare della St. Mary’s Cathedral di Sydney per l’Incontro con i Rappresentanti delle altre religioni. Dopo le parole di benvenuto di un Rappresentante di religione ebraica e di un Rappresentante di religione musulmana, il Santo Padre ha affermato che: “L’Australia è (…) una nazione che tiene in grande considerazione la libertà di religione”…

  “L’armoniosa correlazione tra religione e vita pubblica è tanto più importante in un’epoca nella quale alcuni sono giunti a ritenere la religione causa di divisione piuttosto che forza di unità. In un mondo minacciato da sinistre e indiscriminate forme di violenza, la voce concorde di quanti hanno spirito religioso stimola le nazioni e le comunità a risolvere i conflitti con strumenti pacifici nel pieno rispetto della dignità umana”.

  “Il senso religioso” – ha proseguito il Pontefice – “radicato nel cuore dell’uomo (…) ci guida a  venire incontro alle necessità degli altri e a cercare vie concrete per contribuire al bene comune. Le religioni svolgono un particolare ruolo a questo riguardo, in quanto insegnano alla gente che l’autentico servizio richiede sacrificio e autodisciplina, che a loro volta si devono coltivare attraverso l’abnegazione, la temperanza e l’uso moderato dei beni naturali”.

  “Amici, questi valori – sono certo che siete d’accordo – sono particolarmente importanti per un’adeguata formazione dei giovani, che tanto sovente sono tentati di considerare la vita stessa come un prodotto di consumo”.

  “Le religioni del mondo rivolgono costante attenzione alla meraviglia dell’esistenza umana” – ha ribadito Papa Benedetto XVI – “Uomini e donne sono dotati della capacità non solo di immaginare in che modo le cose potrebbero essere migliori, ma anche di investire le loro energie per renderle migliori. Da parte sua,  la religione, nel rammentarci la limitatezza e la debolezza dell’uomo, ci spinge a non riporre le nostre speranze ultime in questo mondo che passa”.

  “La Chiesa” – ha sottolineato il Santo Padre – “si accosta al dialogo nella convinzione che la vera sorgente della libertà si trova nella persona di Gesù di Nazaret. I cristiani credono che è Lui che ci rivela appieno le potenzialità umane per la virtù e il bene; è lui che ci libera dal peccato e dalle tenebre. L’universalità dell’esperienza umana, che trascende ogni confine geografico e ogni limite culturale, rende possibile ai seguaci delle religioni di impegnarsi nel dialogo per affrontare il mistero delle gioie e delle sofferenze della vita”.

  “Cari amici, sono venuto in Australia” – ha concluso Benedetto XVI – “come ambasciatore di pace. (…) Il nostro sforzo per arrivare alla riconciliazione tra i popoli sgorga da, ed è diretto verso, quella verità che dà alla vita uno scopo. La religione offre la pace, ma – ancor più importante – suscita nello spirito umano la sete della verità e la fame della virtù. Ci sia dato di incoraggiare tutti, specialmente i giovani, ad ammirare con stupore la bellezza della vita, a ricercarne il significato ultimo e ad impegnarsi a realizzarne il sublime potenziale!”.

  Al termine dell’Incontro il Santo Padre ha fatto ritorno alla Cathedral House, dove ha consumato la seconda colazione con il Cardinale George Pell e con dodici giovani di varie nazionalità: un ragazzo e una ragazza per ciascun continente, più un ragazzo e una ragazza di nazionalità australiana.

Alle 15:00 (ora locale), il Santo Padre ha guidato dal sagrato della St. Mary’s Cathedral a Sydney la preghiera al termine della Prima Stazione della Via Crucis, la cui celebrazione è divenuta un evento ormai stabile delle Giornate Mondiali della Gioventù. Dopo la preghiera il Papa si è trasferito nella Cripta della Cattedrale per seguire in televisione la Via Crucis che si svolge in varie parti della città, dove si è provveduto a collocare alcuni schermi giganti per permetterne a tutti la visione.

  Terminata la Via Crucis il Papa ha raggiunto in auto la “University of Notre Dame Australia”, che, fondata nel 1989 da un Atto del Parlamento dell’Australia Occidentale, ha avviato la sua attività accademica nel 1992. Le diverse facoltà del prestigioso ateneo sono ritenute come un fucina di eccellenza in un contesto di pastorale cattolica attenta ai valori etici ed umanistici.

Oggi è il giorno delle confessioni, dell’ultima catechesi per i nostri giovani, della Via Crucis per le strade di Sydney. Oggi con il Papa una quindicina di diverse confessioni e comunità religiose, sia orientali sia della riforma, ha partecipato questa mattina all’incontro ecumenico con il Santo Padre, tenutosi nella cripta della cattedrale di Sydney. Lo riferisce il portavoce della sala stampa vaticana, p. Federico Lombardi. Assente all’incontro l’arcivescovo anglicano di Sydney, che però ha mandato il suo ausiliare e, sottolinea p. Lombardi, “una bellissima lettera, molto cordiale nei confronti del Papa e della Giornata mondiale della gioventù”. “L’ecumenismo ha una base comune, sulla quale ci stiamo muovendo, ma anche una meta, la piena comunione, che vediamo non essere facile da realizzare”, ha osservato il portavoce vaticano a proposito dell’affermazione, presente nel messaggio del Papa, che il movimento ecumenico è a un “punto critico”, segno dell’“onestà e chiarezza con cui il Papa vede le situazioni e si esprime”.All’incontro ecumenico ne ha fatto seguito uno interreligioso, al quale hanno partecipato una quarantina di rappresentanti di 15 differenti confessioni religiose, tra cui ebrei, musulmani, buddisti, induisti, zoroastriani e sabei (una confessione presente in Iraq e dunque anche tra le comunità di immigrati iracheni). Il portavoce vaticano ha manifestato l’apprezzamento di Benedetto XVI per i saluti dell’esponente ebraico e di quello musulmano, che ha proposto il “fondamentalismo dell’amore” come antidoto al “fondamentalismo dell’odio”. “Molto positivi”, secondo p. Lombardi, anche i riferimenti frequenti alla Gmg, che “ci aiutano a vivere questo evento in modo unitario. Il papa, infine, “ha avuto più volte occasione di esprimere la sua soddisfazione e il suo entusiasmo” per lo svolgersi dell’evento; il programma della sua visita sta ora proseguendo con il pranzo assieme ad alcuni giovani provenienti da Usa, Nuova Zelanda, Spagna, Papua Nuova Guinea, Timor Est, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Brasile, Francia, Corea e Australia.