"Fuga per amore…di Dio". 25 anni in monastero di Sr. Benedetta nelle Carmelitane. Domenica la festa con il Vescovo. Seguono le attività in diocesi con Internet

sribenedetta.jpgLa storia di Benedetta, che da Roma è arrivata al monastero delle Carmelitane di S. Andrea in Villis da qualche mese, ha la pennellata tipica della fantasia di Dio. La incontro nel parlatorio del Monastero delle Carmelitane, sulle colline di Fano, accanto alla superiora suor Teresa di Gesù Bambino…

Chi era Benedetta prima – le chiedo – e che cosa l’ha portata alla clausura?
«Ero una ragazza immersa nella tristezza e nelle insoddisfazioni tipiche di una diciottenne, ero insofferente della mia situazione familiare che non potevo accettare e sentivo che la mia vita doveva avere un altro percorso. Ma ero confusa e non sapevo che direzione prendere, che cosa fare. Pregavo. Cercavo un po’ di luce. Allora ebbi l’occasione di conoscere delle missionarie a Parma: spendere la vita per gli altri, questo mi è parso di aver intuito dalle loro esperienze».

Sei andata con loro?
«No, dal Veneto, la mia regione, sono finita a Roma in un’organizzazione dedita all’assistenza. Ma non mi sentivo a mio agio. No, non era quella la mia strada. Ho chiesto di avere dei libri, delle letture che mi aiutassero a capire chi ero e che cosa volevo. Ho avuto allora fra le mani la vita di Santa Teresa d’Avila e gli scritti di San Giovanni della Croce, mi sono sentita anch’io come lui nella sofferenza della ‘Notte oscura’, le sue poesie, i suo canti: “E in questa fiamma del tuo amore, oscura, in questa tela che avvolge la mia anima e la soffoca, sento il mio cuor che si disloca, che sia apre, che si versa, come acqua che inonda il tuo giardino”! E’ stata una rivelazione fortissima. Avevo trovato la mia strada! Chiesi di poter andarmene, ma mi fu rifiutato con forza. Ero chiusa, anzi reclusa».

Che cosa hai pensato di fare a questo punto?
«Ormai folgorata da quella scoperta non potevo più star lì. Perciò sono fuggita, di notte, come un’innamorata decisa a tutto e mi sono rifugiata nel Carmelo di Roma. Era il 1982. Poi la mia è stata la via di ogni novizia, una strada serena piena di continue scoperte perché il monastero è una scuola di vita e ci si sente sicure: due anni dopo, nel 1984, la prima professione religiosa, 25 anni fa appunto! Finalmente ero Suor Benedetta dell’Eucarestia, carmelitana scalza».
Ora qui, nel Carmelo di Fano, come festeggerete il 25° anniversario delle nozze di Benedetta con “il più bello fra i figli di Adamo”? – chiedo alla Superiora.
«Oh, in famiglia! Cioè fra di noi del Monastero, a cominciare con la Messa solenne celebrata dal vescovo Armando nella nostra chiesa. Sai, ascoltiamo sempre i suoi “quaresimali” dal Sito della Diocesi, in mp3. Meraviglia dell’era delle comunicazioni, la bellezza di Internet: un Monastero…”net”!».

a cura di Guido Minardi