Messaggio del Vescovo nella vigilia di Natale, pubblicato su "Il Nuovo Amico"

(Messaggio pubblicato su “Il Nuovo Amico”)
Tu ci sei ancora necessario?
La festa del Natale continua ad accusare il suo vuoto; e per nasconderlo comincia la frenesia del divertimento e della dissipazione esteriore e mondana: il Natale ha perduto la sua autenticità…

E’ ora di tornare a Dio!
A chi non ha ancora la gioia della fede, è chiesto il coraggio di cercarla con fiducia, perseveranza e disponibilità.
A chi ha già la grazia di possederla, è domandato di apprezzarla come il tesoro più prezioso della sua esistenza, vivendola fino in fondo e testimoniandola fino in fondo.

“Descendit de coelis et incarnatus est”
Nel Natale è celebrata intenzione di Dio di superare le distanze, di accostarsi a noi. Il Natale è un mistero di vicinanza religiosa, di accessibilità divina, di fratellanza con Cristo. Ciò che cercate non è difficile. Colui che cercate non è lontano.
Coraggio, avvicinatevi a Cristo, conoscetelo da vicino, capitelo per quello che è. Uscite dal vago.
Si preferisce la penombra alla luce, la mediocrità alla perfezione, il dubbio alla verità. Occorre un atto di coraggio o meglio un atto di confidenza, di ‘abbandono’. Basta che la sua bontà si riversi nel nostro cuore. Il cielo si è spalancato, il mistero della vita interiore di Dio si è manifestato. “Il Verbo si è fatto carne”.
La vita umana acquista – in Cristo – il suo significato, il suo valore, la sua dignità, il suo carattere sacro. L’apologia dell’uomo e l’esaltazione della vita scaturiscono da qui, dal mistero del Natale, contemplato nella sua autenticità.

Il servizio più indispensabile da rendere all’umanità presente, senza negare l’urgenza di tutte le altre riforme economiche, politiche e sociali, è ancora quello di ridargli il senso di Dio, e più esattamente la conoscenza dell’amore del Padre. Il mondo , in verità, sembra orfano, La cosa più strana è proprio che l’uomo non voglia apprendere ch’esso ha Dio per Padre. La bontà di Dio è la realtà più importante e più cara per la vita del mondo.

Trovate strano, trovate anacronistico, trovate nemico il messaggio del Vangelo? Non vi sono , oggi, uomini vivi, uomini sofferenti, uomini bisognosi di dignità, di pace, di amore, che corrono il pericolo d’essere ridotti ad esseri di una “sola dimensione”? Proprio oggi il soffio del Vangelo, come ossigeno di vita degna dell’uomo, è più che mai al suo posto, e la presenza umile e amorosa di Cristo è più che mai necessaria. Il beato annunzio del Natale all’umanità che sale, che studia, che lavora, che fatica, che soffre, che piange e che spera è quello degli Angeli di Betlemme: oggi è nato il Salvatore vostro, Cristo Signore.

Tu ci sei necessario, o Cristo, o Signore, o Dio con noi,
per imparare l’amore vero e per camminare nella gioia e nella forza della tua carità,
lungo il cammino della nostra vita faticosa, fino all’incontro finale
con te amato, con te atteso, con te benedetto nei secoli. (Paolo VI)

+ Armando Trasarti
Vescovo