“Non è in questione la didattica, ma i contenuti della catechesi. I ragazzi non sanno più nulla”. Card. Caffarra al Convegno nazionale dei direttori Ucd

“L’emergenza educativa che ha investito la generazione dell’humanum, in Occidente, ha investito pienamente anche la catechesi. L’emergenza educativa è anche – forse soprattutto – emergenza catechetica”. Lo ha detto il card. Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, portando il suo saluto ai partecipanti al 44° convegno nazionale dei direttori degli uffici catechistici diocesani… sul tema “La questione educativa nell’iniziazione cristiana per le nuove generazioni a 40 anni dal Documento Base Il rinnovamento della catechesi”, organizzato dall’Ufficio catechistico nazionale, in collaborazione con l’arcidiocesi di Bologna. Secondo il porporato, “l’emergenza educativa ha la sua principale radice nella separazione, ormai in Occidente consumata, fra l’io e la verità: più precisamente tra l’affermazione della verità senza l’io e viceversa l’affermazione dell’io senza verità”. Tradotto in termini catechetici, “questa divisione – fatale per il destino eterno dell’uomo – significa la sottovalutazione della dimensione veritativa della fede in ordine all’edificazione del soggetto cristiano”. Insomma, “ciò che si pensa non è di decisiva importanza per l’edificazione di se stessi in Cristo”.
A giudizio del card. Caffarra, “il risultato è che alla fine del primo percorso catechistico, quello che si conclude con la Cresima, non raramente il ragazzo non sa rispondere alla domanda ‘che cosa è …’, semplicemente perché non sa, non conosce il ‘che cosa’ di ciò che è (l’Eucarestia, la Chiesa, un sacramento …)”. La didattica catechistica – il “come” trasmettere – “oggi è una questione assolutamente secondaria, dal momento che è in pericolo il ciò che si trasmette – ha evidenziato il porporato -. Non perché si trasmetta il contrario (eresia), ma perché non si trasmette semplicemente”. Certamente, ha aggiunto, “l’emergenza catechetica in quanto emergenza educativa non si riduce a questo. Ma se non si esce da questa condizione, non si uscirà dall’emergenza educativa”. Il cardinale ha quindi ricordato un pensiero di J.H. Newman al riguardo: “Fu per questo scopo (elevare l’uomo verso il cielo) che fu messa nelle sue mani (della Chiesa) una grazia che rende nuovi; e perciò, conformemente alla natura di questo dono e per la ragionevolezza della cosa stessa, essa insiste, inoltre, che ogni vera conversione deve cominciare proprio dalle sorgenti del pensiero”.