"La sua presenza è il segno della vicinanza della Chiesa nel territorio". Il Vescovo Trasarti nell'accogliere Bagnasco. Omelia integrale

vescovo_saluto.jpgCamminando per il corso della Città, dall’Episcopio alla Basilica di San Paterniano, accanto al Vescovo. Così il Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Cei e Arcivescovo di Genova ha voluto iniziare la sua breve, ma intensa, visita alla città di Fano in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono S. Paterniano. Accolto in Episcopio dal vescovo Armando Trasarti il cardinale Bagnasco ha voluto salutare le persone incontrate lungo il percorso che lo portava verso la Basilica del Santo. Qui ha potuto ammirare i lavori di restauro delle chiese di S. Antonio, S. Maria di piazza, della facciata della stessa Basilica, grazie ai finanziamento dell’8×1000 dati dalla Segreteria Generale della Cei.

Nell’omelia il Presidente della Cei ha evidenziato come

“la tradizione narra dell’eremita Paterniano che divenne vescovo su richiesta del popolo di Fano e guidò questa chiesa per circa quarant’anni. La sua riluttanza a lasciare il suo ritiro di solitudine non fu piccola, ma in quella insistenza vide la volontà di Dio e si arrese. Divenne, così, un pastore secondo il cuore di Dio, rivelando una capacità di guida pastorale che incise profondamente nella comunità cristiana e nella storia di questa Diocesi”.

Rivolgendosi a presbiteri e diaconi presenti il Cardinale Bagnasco, prendendo spunto dal profeta Ezechiele, ha ricordato come “i sacerdoti e i ministri ordinati siano segno sacramentale di Cristo, piccolo tappeto sull’uscio che conduce al pascolo delle anime, Gesù”. “Il profeta – afferma Bagnasco – parla delle pecore disperse, randagie e senza guida. Siamo rinviati al nostro tempo nel quale la confusione delle idee, la riduzione della verità a opinione soggettiva portano non solo a incertezze e smarrimento, ma anche ad un relativismo dei comportamenti che spesso coincide con il cinismo etico, dove il criterio dell’agire non è il bene, ma il proprio vantaggio”. Il buon pastore, dunque – ha proseguito Bagnasco – deve lottare per il suo popolo e noi dobbiamo essere sentinelle vigilanti affinché venga annunciato il Vangelo nella sua integrità secondo il magistero autentico della Chiesa. Il buon pastore – ha ricordato Bagnasco citando l’omelia di Papa Benedetto XVI in occasione della chiusura dell’anno sacerdotale – ha bisogno del bastone per le bestie selvatiche che vogliono irrompere tra il gregge. Anche la Chiesa deve utilizzare il bastone del pastore con il quale proteggere la fede contro i falsificatori ed essere, allo stesso tempo, vincastro che aiuti gli uomini a camminare su sentieri difficili e a seguire il Signore”. Bagnasco, soffermandosi in particolare sulla figura del presbitero, ha sottolineato come ai sacerdoti debbano essere chieste le cose di Dio, certi che la fede è amica dell’uomo, della sua intelligenza e della sua libertà.

Nel saluto iniziale, in apertura della S. Messa, il Vescovo Trasarti ha sottolineato come «questo invito nasce nel segno dell’amicizia reciproca che ci lega verso due Pastori e Vescovi, guide sagge, umili e sapienti: mi riferisco a Mons. Gaetano Michetti, Arcivescovo di Pesaro e a Mons. Gennaro Franceschetti, Arcivescovo di Fermo. La loro maturità umana e spirituale si mantiene intatta sino ad oggi e avendo avuto la Grazia di conoscerli personalmente posso dire che il tempo non cancella il ricordo, l’affetto e la testimonianza ricevuta. Il loro esempio ci sproni verso un ministero concreto, evangelico, al fianco della gente. La sua presenza in mezzo a noi – ha evidenziato il Vescovo – è il segno concreto dell’unità con tutta la Chiesa che in Italia. La Chiesa in Italia si fa presente anche con i segni di carità e il recupero dei beni artistici, densi della fede e religiosità del popolo di Dio. Un grazie, in tal senso, a Lei Eminenza per il dono dell’8%1000 che ha permesso alla nostra Chiesa Diocesana di riportare alla luce la bellezza dei nostri luoghi di culto: il tetto e la facciata della Basilica di San Paterniano (dove ci troviamo a celebrare), la chiesa di Sant’Antonio in Fano, la chiesa di Santa Maria situata in Piazza XX Settembre, i lavori nella chiesa dello Spirito Santo di San Giorgio di Pesaro, nella canonica di Nidastore di Arcevia e della chiesa di San Michele di Paravento (Cagli). Unitamente a loro saluto le autorità civili e militari qui presenti: il Sig. Prefetto, il Sig. Questore, il Presidente della Provincia, il Sig. Sindaco di Fano le autorità militari tutte.

La visita del Cardinale Bagnasco, illustrissime autorità, è il segno della vicinanza della Chiesa nel territorio. Una delle particolarità della Chiesa Italiana, rispetto al panorama europeo, è quella di essere capillare e presente nelle grandi città come nelle piccole frazioni di montagna. La presenza di un sacerdote accanto alla gente è la visibilità della Chiesa universale. Rappresenta quella dinamica spirituale che Lei stesso, eminenza, ama definire come “Chiesa amica dell’umanità e che fa compagnia accanto al popolo”. È una Chiesa presente nel territorio, specie in questo periodo estivo, nelle opere educative dei campi scuola, opere silenti che non fanno rumore, ma che tanto bene apportano ai tanti ragazzi, giovani e alle loro famiglie della Diocesi». Al termine della celebrazione il Cardinale Bagnasco si è soffermato nel salone del convento dei Cappuccini con i sacerdoti, i diaconi della Diocesi salutandoli uno ad uno e rievocando ricordi e racconti vissuti nel periodo da Arcivescovo nella vicina diocesi di Pesaro.

Ufficio Comunicazioni Sociali

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