La Chiesa non può più contare sulla società per una comprensione del matrimonio in senso cristiano. Pensare al matrimonio come a un vincolo duraturo, stabile, aperto alla procreazione dei figli, oggi è socialmente e mediaticamente scorretto, perché la famiglia è divenuta friabile come i valori di tanti che la mettono in piedi e i figli sono più pretesi come un diritto che desiderati come un dono. È dall’acuta percezione di questo stato di cose che nasce la considerazione che Benedetto XVI fa a un certo punto del suo discorso ai vescovi dell’India, di tradizione siro-malabarese. Il Papa sta parlando dei cambiamenti, che definisce “rapidi e drammatici”, in atto nelle società contemporanee di “tutto il mondo” e delle “gravi sfide”, ma anche delle “nuove possibilità”, che questo quadro d’insieme offre a chi si spende per “proclamare la verità liberante del messaggio evangelico”. Rapportato questo annuncio al mondo della famiglia, il Pontefice nota con una punta di rammarico
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