Don Matteo: “Perché i giovani sono invisibili?”

Invisibili. Il primo aggettivo, allora: invisibili.
Se siamo in molti quelli che oggi parlano dei giovani e si interessano a loro, è perché effettivamente in parte sono diventati così per dire invisibili. Due sono le cause principali di questa invisibilità:
1) l’allungamento della vita media (il vero shock dell’epoca contemporanea) e l’imporsi di uno stile di vita legato all’esaltazione dell’individuo hanno portato a una progressiva affermazione di un’inattaccabile gerontocrazia, che non sa fare spazio alle nuove generazioni;
2) l’indebolimento strutturale della fascia giovanile, ovvero la crescente denatalità dell’Occidente fa in modo che se ne vedano sempre di meno, di giovani. Negli ultimi cinquanta anni la fascia giovanile – 18-29 secondo i parametri dell’istituto Iard – è diminuita del 27%, passando dall’essere un quarto della società nel 1950 all’essere oggi solo un settimo.
 
Tutto ciò crea un terribile circolo vizioso: già pochi per numero, risultano infine oscurati dall’onnipresenza dei vecchi (cfr Pippo Baudo).