Nosiglia, Torino: “Si torni a seppellire i vescovi nelle cattedrali delle diocesi”. Richiesta della Conferenza Piemontese

La Conferenza Episcopale del Piemonte chiede alla Regione di rendere operativo l’articolo di una legge del 2007 per permettere ai Vescovi di essere tumulati nella cattedrale o in «qualche santuario o chiesa particolarmente significativa per la diocesi dove hanno svolto il loro ministero episcopale». La richiesta è contenuta in una lettera che l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, in qualità di presidente della Conferenza ha scritto all’assessore alla Salute, Paolo Monferino, chiedono di definire un protocollo d’intesa.

Perché Monferino? «Perché – come spiega la consigliera del Pd Angela Motta che nella scorsa legislatura è stata tra i promotori delle leggi che regolano i servizi funebri e cimiteriali – dal marzo del 2009 alla direzione regionale Sanità è stata assegnata la competenza sulla questione». Da allora, però «si registrano purtroppo difficoltà di tipo burocratico che fino ad oggi hanno impedito l’applicazione dell’articolo 12 sulle tumulazioni privilegiate».

Di fatto come spiega Motta quell’articolo della legge che prevede la possibilità di sepolture in luoghi differenti dai cimiteri pubblici comunali è rimasto «lettera morta». E adesso a quasi cinque anni dalla sua approvazione Nosiglia chiede alla Regione di intervenire. L’Arcivescovo spiega che «è forte il desiderio dei Vescovi, condiviso dai fedeli, di proseguire quella tradizione non solo per riprendere modalità diffuse nel passato ma anche per consentire di celebrare negli la memoria di coloro che hanno servito la comunità religiosa diocesana». La scelta della cattedrale è chiara: sono il centro liturgico e pastorale delle diocesi. E poi ci possono essere i luoghi dove i fedeli affluiscono perché legati affettivamente ad un santuario o ad una chiesa che assumono così una caratteristica di importante rilevanza per quella comunità.

Nosiglia non vuole fare polemiche e anzi chiede di collaborare per evitare eventuali criticità e per agevolare le procedure da adottare per applicare la legge del 2007, propone un protocollo d’intesa. Un documento che dovrebbe definire le modalità di acquisizione delle autorizzazioni previste dalla legge «ciò in considerazione delle figure religiose a cui si riferisce e delle caratteristiche storico-architettoniche delle cattedrali ove effettuare le tumulazioni».Secondo la consigliera Motta – che ha scritto una lettera al presidente della giunta Roberto Cota per sollecitare un suo intervento – il protocollo d’intesa potrebbe essere la soluzione per rendere possibile in tempi rapidi la tumulazione privilegiata.