Sabato 12 novembre, come contributo di apertura dei due giorni di formazione per educatori ed animatori dell’Azione Cattolica diocesana, è intervenuto monsignor Ugo Ughi, vice assistente nazionale di AC. A questa illustre personalità del panorama cattolico, cara alla nostra diocesi, è stato affidato il compito di illustrare le potenzialità, gli aspetti positivi e, al contempo, i punti deboli ed i rischi di essere laici impegnati in un’associazione come l’Azione Cattolica.
Il compito principale di ciascuno, posto al centro della discussione, è quello di riscoprire la propria vocazione alla santità: «Sebbene ce lo abbia ricordato pure il Concilio Vaticano II, ancora non abbiamo superato la concezione secondo la quale solo i preti possono essere santi. Noi però sappiamo – ha energicamente affermato don Ughi – che non è così. Spesso si ha paura dell’inattualità di quello che annunciamo e che viviamo, in particolar modo pensiamo che il Vangelo sia qualcosa di vecchio; ed è in quest’ottica che vivere la fede diventa un fatto privato che spesso si trascura. Ricordate che l’educatore che non prende a cuore la propria formazione non è in condizione di essere educatore». Assieme ai presenti, monsignor Ugo Ughi si è addentrato in aspetti più tecnici dell’educazione: «La proposta non deve essere solo strettamente esperienziale, ma calibrata e modulata secondo le molteplici esigenze di chi ci troviamo di fronte».
Una riflessione sobria, senza troppi giri di parole, che ha avuto il coraggio di mettere al centro i veri problemi chiamandoli per nome. In ugual modo, poi, sono stati anche forniti forti inviti di speranza: «Cari ragazzi e giovani, non credete quando vi si dice che il passato era un tempo migliore; noi abbiamo il presente come unico tempo favorevole e che, quindi, non possiamo far passare inutilmente. Anche il nostro è un tempo di grazia perché è posto sotto il segno della Pasqua del Signore. Nei fatti della storia – ha proseguito – ci sono sempre dei segni di qualcosa che il Signore sta facendo o donando per noi».
Matteo Itri
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