L’Oasi dell’Accoglienza onlus compie vent’anni di attività. L’associazione, nata nel 1992 da Maria Chiera e da un gruppo di amici, offre un servizio di accoglienza a malati di talassemia, leucemia e altre patologie. Lungo il cammino di questi anni l’associazione si è aperta… ai nuovi bisogni tra cui l’educazione alla mondialità e la difesa dei diritti umani. Per festeggiare questa importante ricorrenza l’Oasi ha proposto una due giorni di riflessione e studio, sabato 13 e domenica 14 ottobre, assieme ai tanti volontari e amici, ospite fraterno della due giorni Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, prete impegnato contro le mafie. Don Ciotti, nei suoi due interventi all’assemblea ha evidenziato come la prima povertà in questo momento è la Chiesa stessa, “ve lo dice uno che è innamorato di Dio e della Chiesa”. “A cinquanta anni dal Concilio Ecumenico II°, un concilio pastorale e non dogmatico, – ha proseguito don Ciotti – vi sono alcuni documenti che sono stati applicati e altri rimasti incompleti”. Tra questi ultimi, due fondamentali: la “Gaudium et spes” e la “Lumen Gentium”, documenti che dicono rispettivamente che la Chiesa è per l’umanità e non l’umanità per la Chiesa e che la gerarchia è per i fedeli e non viceversa. La Chiesa che emerge dal concilio è dunque una chiesa libera da ogni potere, da ogni concordato perché il Vangelo chiede profezia e NON diplomazia! Abbiamo bisogno di una Chiesa profetica, più forte, più coraggiosa che ritrovi l’essenzialità e la radicalità del Vangelo. Don Luigi ha poi aperto un fronte di riflessione sulla società di oggi invitando tutti a non avere paura di ciò che si ritiene giusto, e a non tacere di fronte alle arroganze di chi vuole imporsi. Di fronte a una profonda crisi morale dobbiamo sentirci invitati a rispondere di ciò che facciamo ma anche di ciò che non facciamo. Due sono le emergenze nel nostro paese, la prima è l’emergenza “civiltà” che vuol dire percorsi di inclusione per le persone, che sono stati cancellati. Le leggi devono essere rispettate, devono valere per tutti, ma le persone vanno messe in condizione di poterle rispettare, solo così ci si responsabilizza. L’economia ha le sue leggi e i suoi saperi ma se queste leggi non servono a migliorare la vita della gente esse sono inutili ! “Chi ha permesso questa crisi ? – si è chiesto provocatoriamente Don Ciotti – è stata questa finanza “killer”, nata da persone che hanno buttato il mondo in una situazione di fragilità, ed ora a pagare il conto sono le fasce più deboli e povere della società. Dobbiamo resistere, non possiamo abbandonare i più poveri. Si sono curati per decenni i sintomi e non le cause dei problemi sociali, senza costruire una giustizia sociale. La Chiesa ufficiale deve inchiodare la politica non con ammiccamenti di sorta ma con chiarezza, siamo chiamati alla testimonianza cristiana e alla responsabilità civile saldando la terra con il cielo. La seconda emergenza – ha concluso don Luigi – è quella etica: il paese è in uno stato di “coma etico”, un degrado morale devastante fatto di cattivi esempi che perdurano e che avranno una conseguenza educativa non indifferente, una deriva culturale fatta di interessi e tornaconti personali. Dobbiamo graffiare di più su questa dimensione, il problema più grande infatti non è chi fa il male ma quelli che guardano e lasciano fare il male! Dobbiamo riflettere, interrogarci, e impegnarci per cambiare e questo l’Oasi dell’Accoglienza lo ha fatto e lo sta facendo.
Marco Gasparini