Acoltare, osservare, discernere, agire. Al Centro Pastorale il convegno diocesano delle Caritas parrocchiali

Sabato 17 novembre, al Centro Pastorale, si è tenuto il Convegno diocesano di formazione delle Caritas parrocchiali. Dopo il saluto del direttore Angiolo Farneti, il vescovo Mons. Armando Trasarti ha spezzato con i presenti la Parola di Dio nelle lectio divina…“La Caritas – ha detto il Vescovo – è una struttura di tipo pastorale, volta a costruire una cultura di carità, esercitare l’intelligenza riguardo alle povertà e agli stili di vita. Chi lavora nella Caritas, deve essere un uomo di carità nel linguaggio e nella vita. Come chiesa dobbiamo indicare la strada del bene, la carità è valida quando ti togli qualcosa di tuo non qualcosa che ti avanza, non abbiamo bisogno di soldi ma di condivisione, la carità infatti non nasce a fine mese ma a inizio del mese, essa deve renderci diversi”.

Dopo il momento di preghiera don Renzo Gradara, direttore della Caritas e dell’Ufficio Migrantes della Diocesi di Rimini, ha ripercorso il rapporto che c’è tra fede e amore. “Dio è amore – ha detto don Renzo – animare è il compito fondamentale delle Caritas, essere cioè segno e strumento con cui la parrocchia cresce nella carità, tramite la liturgia e la catechesi. Come aiutare gli altri a crescere nella carità ? Questa la domanda da porsi e su cui valutarsi come Caritas parrocchiali. Chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui, essere cristiani vuol dire aver fatto un incontro che da senso alla vita, questo perché Dio si è incarnato. Dio prende carne, oggi dunque lo incontriamo nella carne dell’altro che è a sua immagine e somiglianza.  Nell’Esodo ci viene presentato un operatore Caritas che si chiama Dio, un Dio lavoratore che si compiace del suo lavoro, questo è il metodo della Caritas: lavorare ascoltando, osservando e discernendo per poi “fare”. Dio ha bisogno dell’uomo per agire, l’uomo è infatti strumento della sua azione. L’agire è espressione dell’essere, l’animare passa attraverso il servizio ma non si limita a questo, nel servizio infatti dobbiamo portare Gesù in maniera sobria, con l’amore che è espressione della testimonianza. Fede e amore, parola e vita camminano sempre insieme.” Don Renzo ha concluso il suo intervento ricordato come le monete hanno sempre due  facce e, se ne togliamo una, esse diventano false, così è nell’Eucarestia che se non è vissuta nell’impegno per gli altri diventa falsa. La dimensione della fede è strettamente legata all’amore, fede e amore diventano poi servizio e missione ovvero con l’amore dell’altro e degli altri scopriamo la fede che ci porta a servire e a testimoniare.  A conclusione dell’incontro, prima della preghiera del vespro, l’equipe diocesana ha presentato l’attività svolta e le iniziative tuttora in essere nella nostra diocesi.

Marco Gasparini