L’ultimo appuntamento della Cattedra del Dialogo chiude il ciclo dei tre incontri dedicati al Concilio Vaticano II. E’ stato messo a tema “l’eredità del Concilio a 50 anni di distanza e le sfide dell’etica… contemporanea” Due relatori, Carlo Molari (teologo) e Sergio Lariccia (Università La Sapienza- Roma), hanno soffermato la loro attenzione sui rapporti della chiesa col mondo di oggi. Carlo Molari, partendo dalla Gaudium et Spes, ha precisato il richiamo insistente del Concilio ad interpretare il segno dei tempi per un aggiornamento della dottrina della Chiesa e della sua prassi in modo da accettare e superare le sfide della contemporaneità. Dio si manifesta nella storia e la Chiesa deve cogliere il messaggio ed aprirsi al mondo che è quello in cui l’uomo vive la sua esperienza terrena. La gioia da portare a chi soffre deve essere gioia di una Chiesa aperta ad un mondo in cui l’essere umano deve agire responsabilmente, a prescindere da un’escatologia futura.
Il professore Lariccia, d’impostazione laica e con molte riserve sullo sguardo da parte della Chiesa alle esigenze di una società pluralista, ha espresso un commento decisamente positivo sul Vaticano II ma ha stigmatizzato, purtroppo, la non realizzazione pratica dei principi in esso espressi. Si è poi diffuso sulla necessità della giustizia e sul rispetto delle libertà e dei diritti della società civile anche non credente. Ha richiamato l’articolo 7 della costituzione in contrasto con altri della stessa, facendo anche rilevare la controproducenza dei Patti Lateranensi, concludendo però in ultima analisi per un’apertura al dialogo nel rispetto delle diversità.
All’interessante dibattito, aperto con il pubblico, hanno risposto esaurientemente i relatori con argomentazioni completamente soddisfacenti.
C.A.Piermattei