In merito agli ultimi episodi di cronaca, il Vescovo Armando è tornato a riflettere sul tema del valore della persona e del rifiuto alla vita. “Tutti i suicidi e i tentativi di suicidio hanno un’unica causa: la massima disperazione senza uno spiraglio di luce. Appesi ad una corda, volati ad occhi chiusi da balconi e finestre, investiti da treni, coi polsi tagliati nella complicità di un momento cercato e meditato da tempo. Giovani come tanti, quasi sempre descritti come tranquilli, ma che nascondono nel cuore un senso di oppressione psicologica, raccontano gli psicologi, per un “mondo fuori misura”, convinti che la morte li spii da ogni angolo di strada. Il suicidio giovanile – prosegue il Vescovo – si conferma in Europa la seconda causa principale di morte tra gli adolescenti e la prima tra i giovani tra i 25 e i 34 anni. Dicono gli esperti che il fattore più incisivo della condotta suicida rimane ancora la famiglia. Ma chi oggi aiuta o sta aiutando la famiglia?I genitori stessi non sembrano oggi dei “guaritori feriti”?”. Il Vescovo si è poi soffermato sulla paura, dimensione della condizione umana. “L’esistenza dell’uomo è radicalmente attraversata da conflitti interiori ed esterni che mettono a dura prova la sua capacità di resistenza. Le difficoltà di rapporto con gli altri e il conseguente stato di solitudine esistenziale, le frustrazioni personali che accompagnano i processi di crescita individuale e collettiva e, più profondamente, l’orizzonte onnipresente della morte sono altrettanti sintomi di una situazione di malessere ontologico, che suscita paura e perfino disperazione. Ma la paura finirà proprio per fare la storia dell’uomo e delle comunità? Qui entra in campo la parola Amore come chiave di sicurezza nei rapporti sociali: amore inteso come reciprocità, collaborazione, cooperazione. Il dolore, quel senso di morte e di sconfitta costante è di tutti, senza sconti di appartenenza sociale. A partire da qui, dalla considerazione dell’universale condizione esistenziale, nasce il dubbio per alcuni, la certezza per altri, che dietro la sofferenza, dietro il dolore, una Intelligenza di Amore, spesso velata dal silenzio, può spiegarne la necessità e l’insopprimibile presenza nella vita degli uomini.
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