Il Vescovo incontra il mondo dello sport

Vescovo SportSempre all’interno della visita pastorale giovedì 22 ottobre si è svolto a Piagge, nella palestra comunale, l’incontro del nostro vescovo Armando con le associazioni sportive: dirigenti, allenatori ed atleti. In un clima di accoglienza  fraterna e di reciproco ascolto l’incontro si è aperto con il saluto del sindaco, Maurizio Cionna, che ha dato il benvenuto a tutti i convenuti, ringraziando in modo particolare il vescovo Armando per questa iniziativa e per la sua presenza che manifesta affetto per quanti vivono in questo territorio. Successivamente dodici rappresentanti di diverse associazioni sportive hanno presentato la propria realtà narrandone la storia, le attività e i progetti futuri. In questi brevi passaggi hanno testimoniato, con grande passione e dedizione, l’amore per il territorio e per il futuro dei giovani e della comunità tutta. Come gestire la vittoria? Andrea Dominici, allenatore di calcio degli “Allievi” nella società Della Rovere,  sostiene la necessità di usare sempre il rispetto nei confronti di chi è sconfitto, per questo “bisogna ricordarsi che lo sport deve essere soprattutto un luogo di aggregazione”. Da ultimo è importante elogiare i vincitori ma, ancora più utile, stimolarne l’impegno a fare sempre meglio. Come gestire la sconfitta? “È sempre dura da digerire”, è intervenuto Carlo Grilli, responsabile settore giovanile nella società di calcio Roveresca, “ma le partite perse contano ma fino ad un certo punto. Importante è l’avere una società forte che sostenga la squadra, che entri nello spogliatoio e incoraggi..”. Un volontario, Ivan Biagioli della società di calcio amatoriale ASAO, ha ribadito una dote fondamentale: la volontà di “aprirsi” agli altri, di accogliere tutti. Nel suo intervento il vescovo ci ha donato tre concetti: formazione: è necessaria una formazione integrale per chi fa sport, che interessi non solo l’apparato muscolare ma anche l’intelligenza, la forza di volontà ed il cuore; evitare la tentazione dello “scarto”: in un mondo sempre più competitivo il vescovo ha ricordato la sua esperienza de educatore nei campi-scuola dove, in montagna, invitava il primo  del gruppo ad arrivare insieme alla meta con l’ultimo; lo sport come strumento educativo per educare e far crescere, per fare squadra, servire all’integrazione e all’inclusione delle persone. Ha concluso sottolineando l’importanza del dialogo, del “parlarsi” tra le varie realtà parrocchiale e sportive al fine di collaborare per edificare al meglio gli atleti e la comunità.

don Mirco Ambrosini