Si è aperta l’edizione 2016 di Terre di mezzo, la rassegna di incontri con autorevoli rappresentanti dell’impegno dei cattolici nella società. Lunedì 4 aprile, infatti, presso la Sala del Consiglio comunale di Fano, il moderatore Francesco Torriani ha lasciato la parola ai due ospiti della serata, il giornalista RAI Vincenzo Varagona e il deputato Ernesto Preziosi, autore del libro Una sola è la città, pubblicato dalla casa editrice AVE.
Fra alte riflessioni e simpatici intercalari regalati dagli ospiti, il pubblico è stato guidato in un puntuale excursus storico e sociologico che ha chiarito la genesi dell’attuale panorama politico, suggerendo possibili percorsi per progettare il futuro dei cattolici nel panorama civile. «Di fronte al disinteresse verso la politica, che dunque allontana dall’ideale originario di democrazia rappresentativa, è da recuperare l’importanza dei partiti, che hanno saputo costruire molto nel nostro paese. Gli stessi partiti che oggi si rivelano privi di un’identità culturale, agnostici anche sotto lo stesso punto di vista politico – ha esordito l’onorevole Preziosi –. Parallelamente, anche nella Chiesa viviamo una crisi che, al contrario, nasce dal fatto che in ambito cattolico ci si è arrestati in quella che poteva rappresentare una buona occasione di rinnovamento». Ecco il radicarsi dell’esigenza di innalzare il livello di caratterizzazione di partiti e movimenti politici, ripartendo proprio dal rimettere in moto la partecipazione democratica dei cittadini. Così facendo, si potrebbero scardinare due grosse derive della politica attuale: la mancanza di un pensiero che sappia contraddistinguere al suo interno la classe dirigente e il forte calo del consenso, frutto di un disinteressamento crescente. «I grandi temi sono stati purtroppo difesi per diversi anni da persone che vivevano con tutti altri valori – ha proseguito il parlamentare –, creando così dei danni enormi. In più oggi gli stessi cattolici, che dovrebbero distinguersi per un pensiero forte e ben definito, non sono riconoscibili; questo si spiega con il fatto che nel tempo sono stati inseriti in politica dei cattolici con un vissuto ecclesiale troppo debole. A noi cattolici, per essere incisivi e capaci di portare proposte “altre”, occorre competenza, un preciso riferimento culturale e riconoscibilità delle nostre scelte, così da rifondare un consenso che ha continuato a venir meno proprio in seguito all’annebbiarsi di quella che doveva essere la volontà dei cattolici stessi».
Questa formazione politica nasce proprio dalla polis, ovvero dalla città, luogo in cui si esprime la famiglia, il lavoro, lo studio. A tal proposito, Ernesto Preziosi ha suggerito alcuni spunti per un impegno quanto mai concreto: «L’assemblea domenicale è un grande luogo di fraternità esigente, che aiuta a comprendere la nostra appartenenza, anche politicamente parlando. La città, luogo di formazione alla politica, va considerata mettendo di fronte agli occhi quello che la città è oggi diventata, ovvero una realtà aperta, multiculturale, dinamica. E in questo noi non possiamo chiamarci fuori perché, se un cittadino qualunque può disinteressarsi alla politica, un credente ha invece l’obbligo di prendersi cura della cosa pubblica».
Il prossimo appuntamento è per martedì 12 aprile, con Daniele Garota e Fabio Taffetani, per parlare di come prendersi cura della terra.
Matteo Itri