Cinquemila persone proventi da tantissimi Settimanali diocesani d’Italia con in testa un cappellino rosso targato “Federazione Italiana Settimanali Cattolici” nella giornata di sabato 9 aprile hanno invaso piazza San Pietro in occasione dei primi 50 anni di attività per festeggiare insieme a papa Francesco il Giubileo della Misericordia per i settimanali cattolici.
Anche il settimanale interdiocesano Il Nuovo Amico delle diocesi di Pesaro, Fano e Urbino non ha voluto mancare a questo importante momento con un pullman di giornalisti, collaboratori, sostenitori e lettori delle tre redazioni diocesane.
Il Santo Padre nell’Udienza giubilare ha incentrato la sua riflessione sulla Misericordia e Elemosina. “Il Vangelo ci permette di scoprire un aspetto essenziale della misericordia: l’elemosina. Può sembrare una cosa semplice fare l’elemosina, ma dobbiamo fare attenzione a non svuotare questo gesto del grande contenuto che possiede. Infatti, il termine “elemosina”, deriva dal greco e significa proprio “misericordia”. L’elemosina, quindi, dovrebbe portare con sé tutta la ricchezza della misericordia. E come la misericordia ha mille strade, mille modalità, così l’elemosina si esprime in tanti modi, per alleviare il disagio di quanti sono nel bisogno.”
Proseguendo il Santo padre ha evidenziamo come “fare l’elemosina dev’essere per noi anche una cosa che sia un sacrificio. Io ricordo una mamma: aveva tre figli, di sei, cinque e tre anni, più o meno. E sempre insegnava ai figli che si doveva dare l’elemosina a quelle persone che la chiedevano. Erano a pranzo: ognuno stava mangiando una cotoletta alla milanese, come si dice nella mia terra, “impanata”. Bussano alla porta. Il più grande va ad aprire e torna: “Mamma, c’è un povero che chiede da mangiare”. “Cosa facciamo?”, chiede la mamma. “Gli diamo – dicono tutti e – gli diamo!” – “Bene: prendi la metà della tua cotoletta, tu prendi l’altra metà, tu l’altra metà, e ne facciamo due panini” – “Ah no, mamma, no!” – “No? Tu da’ del tuo, dà di quello che ti costa”. Questo è il coinvolgersi con il povero. Io mi privo di qualcosa di mio per darlo a te. E ai genitori dico: educate i vostri figli a dare così l’elemosina, ad essere generosi con quello che hanno.”
Sulla linea delle parole pronunciate da Papa Francesco sul senso dell’elemosina, che è “aspetto fondamentale della Misericordia”, la FISC ha voluto contribuire alla carità del Papa.
Al termine dell’udienza a stringere la mano al Papa – a nome di tutto Il Nuovo Amico, insieme al caporedattore Roberto Mazzoli – c’era un carcerato di Villa Fastigi, Boris Gentile che fa parte della redazione di “Penna libera tutti”, l’inserto del settimanale realizzato dai detenuti della casa circondariale pesarese.
Dopo l’udienza con il Santo Padre è stata concesso a tutti i pellegrini il passaggio attraverso la Porta Santa di San Pietro e la celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Claudio Giuliodori all’interno della Basilica.
Michele Montanari