“Abbiamo bisogno di adulti che sappiano dialogare con le nuove generazioni e che ritornino ad essere punti di riferimento”. Queste le parole che più volte ha ribadito don Michele Falabretti, direttore del Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile, nel corso della prima giornata dell’assemblea pastorale diocesana lunedì 4 giugno al Centro Pastorale Diocesana, assemblea che ha avuto come filo conduttore l’icona del prossimo Sinodo dei giovani. Un’assemblea molto partecipata arricchita dalla presenza di diversi giovani e che è stata introdotta dalla meditazione del Vescovo Armando sul Vangelo di Giovanni (19, 25-27. 32-37). “Cosa dice a noi oggi il discepolo amato?. Ci dice che Gesù ci ama per primo, il Suo amore non è conseguente al nostro, Noi siamo coloro che Gesù ama. La radice di tutto è l’amore di Gesù per noi, non la qualità dell’amore con cui noi lo ricambiamo”.
Tanti sono stati gli spunti di riflessione, proprio sul mondo giovanile, che don Michele ha offerto ai presenti. “Che cosa stiamo consegnando oggi ai giovani? La domanda di senso è diventata molto più fragile dentro di noi, si è indebolita”.
Falabretti ha fatto anche riferimento al rapporto Caritas che, dopo vent’anni, registra i giovani tra i nuovi poveri. “Fino ad oggi i giovani avevano la percezione di disporre di qualcosa che non avevano avuto né i loro fratelli maggiori né i loro genitori, adesso comincia a non essere più così. Provo sempre un certo fastidio – ha proseguito Falabretti – quando si riducono i giovani a un’etichetta. I nomi e i volti non corrispondono mai alle cornici dentro cui vorrebbero metterli gli adulti. Mi infastidisce che qualcuno li etichetta partendo dalle proprie certezze. Se imparassimo a guardare i giovani come persone su cui investire, riusciremo a riaccendere il dialogo con le nuove generazioni”.
Don Michele ha posto, durante il suo intervento, alcuni interessanti interrogativi fra i quali “Come si entra oggi nel mondo degli adulti?”. “Abbiamo bisogno di adulti che sappiano dialogare con le nuove generazioni e che tornino a essere punti di riferimento. Da cinquant’anni – ha messo in evidenza don Falabretti – le nuove generazioni sono entrate in conflitto con il mondo degli adulti, ma questo conflitto con il tempo si è consumato sempre di più e oggi è diventato silenzioso, è come se fosse calato il silenzio ma questo non significa che i due mondi di siano riavvicinati. Noi adulti dobbiamo riguadagnare la stima da parte dei giovani”.
Don Michele si è poi soffermato sullo “sguardo profetico” dei giovani. “E’ sempre stata una caratteristica dei giovani quella di anticipare in qualche modo il futuro, ma noi adulti abbiamo voglia di lasciar loro un po’ di spazio? Oggi il mondo giovanile manifesta la sua profezia in forme diverse, anche di paura. E’ una generazione in cerca di sicurezze. Dobbiamo riscoprire il mandato della Chiesa coinvolgendo i giovani in questo cammino”.
testo integrale intervento don Michele Falabretti
sintesi meditazione del Vescovo Armando