Responsabilità e coerenza. Su questi due termini si è soffermato più volte il Vescovo Armando nell’omelia della Santa Messa, celebrata lunedì 23 settembre in Cattedrale, con la Guardia di Finanza in occasione di San Matteo (ricorrenza che cade il 21 settembre) patrono proprio della Guardia di Finanza. “Tutti coloro che indossano una divisa – ha sottolineato il Vescovo – hanno un’assistenza spirituale. Certe competenze, certi ruoli, infatti, hanno bisogno di un accompagnamento spirituale poiché dietro la divisa c’è sempre un’umanità da far crescere. Siate orgogliosi – ha proseguito il Vescovo Armando – e consapevoli di rappresentare un investimento importante per il nostro Paese, chiamati a tutelare interessi fondanti per la collettività, in una fase in cui ciascuno deve fare fino in fondo la propria parte, dando il meglio di sè nel rispetto assoluto del patrimonio di valori e di principi etici e morali tipici dello status di militare”.
Il Vescovo ha proseguito la riflessione citando Deus Charitas Est, la prima enciclica di Papa Benedetto XVI, sottolineando che ad un mondo migliore si contribuisce soltanto facendo il bene adesso ed in prima persona, con passione. “Il giusto ordine della società e dello Stato – ha messo in evidenza il Vescovo citando alcuni passi dell’enciclica” – è compito centrale della politica. Uno Stato che non fosse retto secondo giustizia si ridurrebbe ad una grande banda di ladri”. Infine, il Vescovo si è soffermato su due principi, quello di responsabilità e quello di coerenza. “Responsabilità significa rispondere di sé davanti agli altri. La vita, il benessere degli altri dipende anche da me e non ci si può sottrarre poiché il bene che si fa è prezioso agli occhi di Dio. Per parlare del principio di coerenza vorrei prendere a prestito una frase di Camus: ‘Che cos’è la felicità se non il sincero accordo tra un uomo e la vita che conduce?’. Vi auguro – ha concluso il Vescovo – di esercitarvi sempre nelle virtù umane per dare dignità alla divisa che indossate”.