San Biagio e il suo intenso amore a Cristo

“Dobbiamo ricordare san Biagio, sicuramente per i prodigi compiuti a favore delle persone povere e dei contadini, ma soprattutto per il suo intenso amore a Cristo”. Lo ha sottolineato il Vescovo Armando lunedì 3 febbraio, nell’omelia della Santa Messa celebrata nella parrocchia di Cuccurano in occasione di San Biagio a cui la chiesa è dedicata.“San Biagio – ha proseguito il Vescovo – non volle tradire Cristo. Fu disposto a morire piuttosto che abbandonare la fede, la vita cristiana. Sappiamo che il cristianesimo si sviluppò nel mondo specialmente grazie alla testimonianza eroica dei martiri. San Tertulliano, nell’Apologia del cristianesimo, scrisse contro i persecutori che a nulla servivano le loro ingiuste crudeltà. Esse non erano un deterrente. Al contrario, costituivano un’attrattiva. I cristiani diventavano più numerosi tutte le volte che erano falciati: il sangue dei martiri era semente di cristiani. Anche nella atroce prova del martirio non si sentiva solo, sentiva di essere con Cristo nel dolore, nella morte. Percepiva di essere fortemente amato nell’umiliazione, nella tortura. Il martirio gli consentiva di essere maggiormente di Cristo. Proprio perché di Cristo, l’annuncio del Vangelo non è stato per lui motivo di vanto. Fu, invece, una ‘necessità’, che gli si imponeva. Ma non si trattava di un giogo o di un obbligo pesanti, quanto piuttosto di una missione naturale, che nasceva spontanea dal suo essere di Cristo. Ai nostri giorni, anche nelle nostre comunità parrocchiali, si espande un’apostasia silenziosa, cresce l’analfabetismo religioso delle nuove generazioni. Non possiamo essere cristiani di facciata – ha messo in evidenza il Vescovo – abitudinari, incolori, ininfluenti, senza un sussulto d’amore per Gesù Cristo. A tal fine dobbiamo coltivare uno spazio interiore che conferisca senso cristiano all’impegno e alle attività”.