Tempo di guerra, tempo di distruzione sofferenza e dolore, altra faccia della stessa medaglia è il tempo della solidarietà, dell’accoglienza, dell’amore gratuito. Mai avremmo immaginato di ricadere negli errori della storia, dove l’umanità deve soccombere alla violenza, dove il potere di pochi si alimenta di sottomissione e soprusi. “Tutta la terra aveva un’unica lingua e uniche parole” (Gen,11,1) oggi la chiameremmo globalizzazione, in realtà oggi come allora nell’Antica Babilonia, gli equilibri si rompono ed occorre l’intervento di Dio. Contro l’aggressione e la violenza del popolo ucraino, netto e chiaro il messaggio di Papa Francesco che definisce “Tutto questo disumano”, e ci sollecita dicendo “Stiamo vicini a questo popolo martoriato”.
Ecco che sorprendentemente scaturisce il meglio da tutta quella parte di umanità che si riconosce nell’amore fraterno, non espresso unicamente dal mondo religioso o credente, ma da tutti coloro che ritengono un bene primario il rispetto della dignità umana. Immediatamente si sono attivate le istituzioni, le associazioni, il mondo del volontariato ed i singoli cittadini per mettersi a disposizione di coloro che dovevano e devono scappare dalla brutalità della guerra. Anche la nostra comunità parrocchiale di Fenile, non ha temporeggiato ed immediatamente è scattata l’operazione Ucraina promossa dal Nuovo Consiglio Pastorale e poi allargato a tutte le realtà territoriali. Mi correggo, i primi ad attivarsi sono stati i giovani che abituati all’immediatezza dei social, rapidamente hanno reso operativa una raccolta generi di prima necessità presso i locali parrocchiali per una settimana intera, devolvendo poi il tutto al punto di raccolta Don Orione. L’entusiasmo dei nostri giovani è stato coinvolgente, tanto è vero che anche le porte del Monastero suore Carmelitane di S. Andrea e la casa dell’”Oasi dell’accoglienza” di Maria Chiera si sono subito spalancate ospitando giovani famiglie e bambini. La modalità di accoglienza è tenuta secondo le direttive della Caritas diocesana che per ovvi motivi si fa capo di tutte queste iniziative. La comunità di Fenile si è prestata per sostenere sia economicamente con c/c dedicato presso la BCC di Fenile, sia per fare prima accoglienza e poi sostegno e accompagnamento alla persona. Ora il percorso si prevede ancora lungo, procedure ed inserimenti negli ambiti sociali e istituzionali si sono avviati, la lingua da imparare, la scuola da frequentare, l’autonomia da acquisire ma una cosa è certa, “Quando faccio qualcosa per loro mi sento viva” questa l’affermazione convinta di una delle volontarie del gruppo sostegno Ucraini.
Derna Maggioli