Registrazione della diretta e testo integrale

Quarto Quaresimale guidato dal Vescovo Armando

“L’amore ama l’altro, anche nella sua capacità di tradire” ha fatto da filo conduttore al quarto Quaresimale guidato dal Vescovo Armando, lunedì 28 marzo in Cattedrale, e animato dal coro “Jesus Spes” dell’Istituto Diocesano di Musica Sacra.  Prendendo in esame il Vangelo di Matteo (26, 14-25) il Vescovo si è soffermato sul tradimento di Giuda. “Forse è bene non sapere perché Giuda abbia tradito il Maestro, è bene che Giuda rimanga un enigma psicologico. Come tutti sappiamo per esperienza diretta, in realtà, ci sono mille motivi per tradire l’amore. Ciò che invece può stupire è il fatto che Gesù tra  gli apostoli abbia scelto anche Giuda. Ogni volta che nei Vangeli Giuda viene nominato, si specifica sempre che è uno di Dodici, quasi a voler sottolineare che Gesù non si è sbagliato a sceglierlo. Gesù dunque sceglie – ha sottolineato il Vescovo – sapendo che qualcuno lo tradisce e fa questo perché – e tutto il vangelo ce lo ricorda continuamente – l’amore ama l’altro nella sua totalità, anche nella sua capacità di tradire. Il messaggio è inequivocabile: non si può  amare a pezzi, non si può amare l’altro soltanto in alcuni suoi aspetti.  Nel momento in cui si sceglie, si sceglie tutto, pur con la consapevolezza di poter essere traditi, rinnegati, feriti. Quale insegnamento possiamo trarre da questa pagina di Vangelo? “Penso di poter dire che noi talvolta tradiamo il Signore. Lo tradiamo spesso per debolezza a causa dei nostri limiti, del nostro sguardo troppo corto e della nostra speranza troppo tiepida. E questo il Signore lo sa, lui ci ha fatti, lui ci conosce nel profondo. Però questo Vangelo ci fa capire che la cosa importante è non andarsene, non disperare, non pensare che il nostro peccato sia più forte del suo amore. Gesù ci chiede di accettare il nostro limite, perché così possiamo superarlo, grazie a Lui. Il secondo aspetto riguarda la comprensione dell’amore di Dio nei nostri confronti. Nel momento più difficile, quando l’angoscia quasi si toccava tanto era forte, quando l’amarezza che sentiva era immensa, quando umanamente parlando andava incontro alla sconfitta, cosa fa Gesù? Ci dà il suo dono più grande, l’Eucaristia “.

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